L’esposizione a maltrattamenti e a condizioni di pericolo è molto frequente nella nostra specie, ma non necessariamente comporta un’evoluzione traumatica. La possibilità di un adattamento dipende dalle caratteristiche dell’individuo, in particolare dal suo stile di attaccamento, dalla disponibilità protettiva delle figure di attaccamento e dalla gravità e imprevedibilità dell’evento pericoloso. Molti studi empirici hanno evidenziato che in queste condizioni le persone tendono a sviluppare modelli operativi interni di attaccamento insicuro. In situazioni di pericolo grave e incontrollabile, quando le strategie tipiche di quello stile di attaccamento falliscono nel loro obiettivo di garantire la sicurezza, si possono manifestare reazioni difensive alternative sempre più primitive ed estreme, quali l’alternanza dell’espressione di pattern insicuri evitanti e preoccupati, lo stato di disperazione, la depressione e la condizione di impotenza appresa. In particolare la disperazione è uno stato mentale di impotenza che induce ad abbandonare il proprio comportamento usuale per ricercare attivamente protezione dagli altri. In situazioni estreme di pericolo rappresenta un ultimo tentativo di ottenere aiuto e per questa ragione mantiene un valore adattivo. Questa condizione può portare a un profondo cambiamento delle proprie strategie di attaccamento favorendo l’elaborazione delle esperienze traumatiche e la riorganizzazione verso modalità difensive più efficaci e protettive. Viene presentato il caso clinico di una donna abusata sessualmente durante l’adolescenza salvata dal proprio stato di disperazione. In seguito a un grave scompenso psicosomatico la paziente ha abbandonato le strategie tipiche della propria configurazione di attaccamento evitante ad alto indice (A+) per attivare un’intensa reazione difensiva di disperazione che le ha permesso per la prima volta di parlare della propria esperienza traumatica e chiedere aiuto. La paziente è stata sottoposta a un trattamento psicoterapeutico psicoanalitico alla fine del quale le condizioni fisiche sono ritornate nella norma, i sintomi psicologici significativamente diminuiti e le relazioni con i familiari migliorate.

Esposizione al pericolo, adattamento e sviluppo della condizione psicologica di trauma: il potenziale adattivo dello stato di disperazione / F. Baldoni. - STAMPA. - (2009), pp. 121-122. (Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della Associazione Italiana di Psicologia (AIP) tenutosi a Chieti nel 18-20 Settembre 2009).

Esposizione al pericolo, adattamento e sviluppo della condizione psicologica di trauma: il potenziale adattivo dello stato di disperazione.

BALDONI, FRANCO
2009

Abstract

L’esposizione a maltrattamenti e a condizioni di pericolo è molto frequente nella nostra specie, ma non necessariamente comporta un’evoluzione traumatica. La possibilità di un adattamento dipende dalle caratteristiche dell’individuo, in particolare dal suo stile di attaccamento, dalla disponibilità protettiva delle figure di attaccamento e dalla gravità e imprevedibilità dell’evento pericoloso. Molti studi empirici hanno evidenziato che in queste condizioni le persone tendono a sviluppare modelli operativi interni di attaccamento insicuro. In situazioni di pericolo grave e incontrollabile, quando le strategie tipiche di quello stile di attaccamento falliscono nel loro obiettivo di garantire la sicurezza, si possono manifestare reazioni difensive alternative sempre più primitive ed estreme, quali l’alternanza dell’espressione di pattern insicuri evitanti e preoccupati, lo stato di disperazione, la depressione e la condizione di impotenza appresa. In particolare la disperazione è uno stato mentale di impotenza che induce ad abbandonare il proprio comportamento usuale per ricercare attivamente protezione dagli altri. In situazioni estreme di pericolo rappresenta un ultimo tentativo di ottenere aiuto e per questa ragione mantiene un valore adattivo. Questa condizione può portare a un profondo cambiamento delle proprie strategie di attaccamento favorendo l’elaborazione delle esperienze traumatiche e la riorganizzazione verso modalità difensive più efficaci e protettive. Viene presentato il caso clinico di una donna abusata sessualmente durante l’adolescenza salvata dal proprio stato di disperazione. In seguito a un grave scompenso psicosomatico la paziente ha abbandonato le strategie tipiche della propria configurazione di attaccamento evitante ad alto indice (A+) per attivare un’intensa reazione difensiva di disperazione che le ha permesso per la prima volta di parlare della propria esperienza traumatica e chiedere aiuto. La paziente è stata sottoposta a un trattamento psicoterapeutico psicoanalitico alla fine del quale le condizioni fisiche sono ritornate nella norma, i sintomi psicologici significativamente diminuiti e le relazioni con i familiari migliorate.
2009
Atti Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della Associazione Italiana di Psicologia (AIP)
121
122
Esposizione al pericolo, adattamento e sviluppo della condizione psicologica di trauma: il potenziale adattivo dello stato di disperazione / F. Baldoni. - STAMPA. - (2009), pp. 121-122. (Intervento presentato al convegno Congresso Nazionale della Sezione di Psicologia Clinica e Dinamica della Associazione Italiana di Psicologia (AIP) tenutosi a Chieti nel 18-20 Settembre 2009).
F. Baldoni
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