Si ricostruisce il ritratto umano e culturale di Giulio Cesare Croce, visto non tanto attraverso "Bertoldo", l'opera sua più nota, quanto attraverso le centinaia di scritti suoi, in parte autobiografici, in parte utili per conoscere la vita quotidiana di Bologna tra Cinque e Seicento. In particolare si esamina il rapporto di Croce con i suoi "patroni" e con il suo pubblico di piazza. Un altro tema è la percezione acustica della città, nel senso che Croce privilegia nei suoi testi le voci, i suoni, i rumori delle strade e delle piazze, facendosi cronista e interprete delle opere e dei giorni della vita di Bologna.
«Il nostro bolognese arguto» / Battistini A.. - STAMPA. - (2009), pp. 35-51.
«Il nostro bolognese arguto»
BATTISTINI, ANDREA
2009
Abstract
Si ricostruisce il ritratto umano e culturale di Giulio Cesare Croce, visto non tanto attraverso "Bertoldo", l'opera sua più nota, quanto attraverso le centinaia di scritti suoi, in parte autobiografici, in parte utili per conoscere la vita quotidiana di Bologna tra Cinque e Seicento. In particolare si esamina il rapporto di Croce con i suoi "patroni" e con il suo pubblico di piazza. Un altro tema è la percezione acustica della città, nel senso che Croce privilegia nei suoi testi le voci, i suoni, i rumori delle strade e delle piazze, facendosi cronista e interprete delle opere e dei giorni della vita di Bologna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.