La pubblicazione del Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo è stata accompagnata, tra le altre, da quella della Raccomandazione della Commissione sulle vie di accesso legali strettamente collegate alla protezione internazionale; non vi sono, invece, atti dedicati o riconducibili a quelle collegate alla migrazione di natura economica. Emerge sin d’ora che, il richiamo alla necessità di individuare vie d’accesso legali, sicure e ordinate, è principalmente riferito a percorsi per titolari di protezione internazionale, o comunque meritevoli di protezione; tuttavia, la questione dell’accesso legale agli Stati membri dovrebbe riguardare anche chi aspira a giungervi per ragioni di lavoro: invece, le modalità di accesso all’uopo indirizzate rimangono fortemente limitate, per ragioni riconducibili non solo all’assenza di una disciplina uniforme sulla mobilità di lungo periodo, ma anche all’esistenza di mercati del lavoro diversi, caratterizzati da diverse regole di accesso e funzionamento. Una volta individuato il quadro giuridico di riferimento, il lavoro guarderà alle varie declinazioni delle vie legali d’accesso, alla loro fattibilità ed alle criticità che potrebbero derivarne anche alla luce delle proposte normative attualmente pendenti e dei loro possibili effetti sull’evoluzione generale del sistema europeo di reinsediamento e delle misure ad esso complementari.
M. Borraccetti (2020). Le vie legali di accesso all’Unione nel nuovo Patto su asilo e migrazione della Commissione europea. Bari : Cacucci Editore.
Le vie legali di accesso all’Unione nel nuovo Patto su asilo e migrazione della Commissione europea
M. Borraccetti
2020
Abstract
La pubblicazione del Patto europeo sull’immigrazione e l’asilo è stata accompagnata, tra le altre, da quella della Raccomandazione della Commissione sulle vie di accesso legali strettamente collegate alla protezione internazionale; non vi sono, invece, atti dedicati o riconducibili a quelle collegate alla migrazione di natura economica. Emerge sin d’ora che, il richiamo alla necessità di individuare vie d’accesso legali, sicure e ordinate, è principalmente riferito a percorsi per titolari di protezione internazionale, o comunque meritevoli di protezione; tuttavia, la questione dell’accesso legale agli Stati membri dovrebbe riguardare anche chi aspira a giungervi per ragioni di lavoro: invece, le modalità di accesso all’uopo indirizzate rimangono fortemente limitate, per ragioni riconducibili non solo all’assenza di una disciplina uniforme sulla mobilità di lungo periodo, ma anche all’esistenza di mercati del lavoro diversi, caratterizzati da diverse regole di accesso e funzionamento. Una volta individuato il quadro giuridico di riferimento, il lavoro guarderà alle varie declinazioni delle vie legali d’accesso, alla loro fattibilità ed alle criticità che potrebbero derivarne anche alla luce delle proposte normative attualmente pendenti e dei loro possibili effetti sull’evoluzione generale del sistema europeo di reinsediamento e delle misure ad esso complementari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.