Viene preso in esame l'importante modelletto, inedito, di una grande pala dipinta nel 1735 per un monastero di Rimini dal pittore bolognese Donato Creti, portato a Milano da Napoleone durante le requisizioni d'inizio Ottocento e oggi custodito nella parrocchiale di Osnago, pur essendo di pertinenza del museo di Brera. Il Creti fu tra i primi artisti italiani tra gli anni ottanta del XVII secolo e i primi decenni del Settecento in Europa; considerato da Roberto Longhi "il Watteau bolognese" e indicato da Francesco Arcangeli, unitamente al sodale Giuseppe Maria Crespi, pittore di vera avanguardia negli anni venti del secolo dei Lumi, ancora attende uno studio critico che porti a compimento le prime indicazioni in merito al suo valore di quanti citati sopra e di Renato Roli, il cui lavoro monografico risale al 1967. Aggiunte al catalogo, dunque ancora in realizzazione, del Creti si rivelano di non poco significato per comprendere il percorso del suo pensiero, che la pratica continuata del disegno e simili squisite prove - molte, infatti, sono le opere su carta come questo mirabile modello - attestano essere concentrato alla resa di una bellezza ideale e quasi senza tempo, nell'eleganza sottile delle forme delineate secondo termini di grazia ineffabile.
Donatella Biagi (2020). Donato Creti, Saint Euphemia of Chalcedon. Firenze : Edifir edizioni Firenze.
Donato Creti, Saint Euphemia of Chalcedon
Donatella Biagi
2020
Abstract
Viene preso in esame l'importante modelletto, inedito, di una grande pala dipinta nel 1735 per un monastero di Rimini dal pittore bolognese Donato Creti, portato a Milano da Napoleone durante le requisizioni d'inizio Ottocento e oggi custodito nella parrocchiale di Osnago, pur essendo di pertinenza del museo di Brera. Il Creti fu tra i primi artisti italiani tra gli anni ottanta del XVII secolo e i primi decenni del Settecento in Europa; considerato da Roberto Longhi "il Watteau bolognese" e indicato da Francesco Arcangeli, unitamente al sodale Giuseppe Maria Crespi, pittore di vera avanguardia negli anni venti del secolo dei Lumi, ancora attende uno studio critico che porti a compimento le prime indicazioni in merito al suo valore di quanti citati sopra e di Renato Roli, il cui lavoro monografico risale al 1967. Aggiunte al catalogo, dunque ancora in realizzazione, del Creti si rivelano di non poco significato per comprendere il percorso del suo pensiero, che la pratica continuata del disegno e simili squisite prove - molte, infatti, sono le opere su carta come questo mirabile modello - attestano essere concentrato alla resa di una bellezza ideale e quasi senza tempo, nell'eleganza sottile delle forme delineate secondo termini di grazia ineffabile.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.