È difficile riassumere in modo adeguatamente articolato il contributo che Vittorio Emanuele Orlando ha dato, nel corso della sua lunga vita, al pensiero giuridico e politico. Rispetto a un’impresa così insidiosa, e lungi dall’aspirare a una qualunque forma di esaustività o completezza, il saggio intende contribuire al dibattito sull’eredità orlandiana focalizzando l’attenzione su un aspetto in particolare – allo stesso tempo particolarmente problematico e indicativo del portato di tale lascito –, ovvero quello rappresentato dal modo nel quale Orlando ha tentato di (ri)configurare il rapporto tra diritto e politica. L’analisi qui proposta si articola in tre parti che corrispondono ai tre momenti che vengono presi in considerazione, nei loro elementi caratterizzanti e generali, dal presente contributo. Il primo paragrafo è dedicato all’analisi dei temi e degli obiettivi principali della riflessione orlandiana su questi temi, con particolare attenzione alla messa in rilievo dei tratti teorici e metodologici che rimarranno sostanzialmente costanti nel corso del suo lungo percorso intellettuale e politico. Il secondo paragrafo delinea il nuovo panorama inaugurato con l’elezione e l’insediamento dell’Assemblea Costituente e prende in considerazione le posizioni assunte da Orlando nel quadro del nuovo contesto storico e istituzionale, mentre il terzo si interroga sulla rilevanza della sua esperienza e, soprattutto, sulle lezioni che si possono derivare dalla sua impostazione e dai suoi obiettivi, in un contesto, quale è quello contemporaneo, nel quale il rapporto tra diritto, politica e, soprattutto, economia fissato dalla tradizione liberale e dalla Costituzione democratica è stato profondamente travolto e stravolto.
Tra fuoco e cenere. Riflessioni su diritto e politica nel pensiero di Orlando
Annalisa Furia
2020
Abstract
È difficile riassumere in modo adeguatamente articolato il contributo che Vittorio Emanuele Orlando ha dato, nel corso della sua lunga vita, al pensiero giuridico e politico. Rispetto a un’impresa così insidiosa, e lungi dall’aspirare a una qualunque forma di esaustività o completezza, il saggio intende contribuire al dibattito sull’eredità orlandiana focalizzando l’attenzione su un aspetto in particolare – allo stesso tempo particolarmente problematico e indicativo del portato di tale lascito –, ovvero quello rappresentato dal modo nel quale Orlando ha tentato di (ri)configurare il rapporto tra diritto e politica. L’analisi qui proposta si articola in tre parti che corrispondono ai tre momenti che vengono presi in considerazione, nei loro elementi caratterizzanti e generali, dal presente contributo. Il primo paragrafo è dedicato all’analisi dei temi e degli obiettivi principali della riflessione orlandiana su questi temi, con particolare attenzione alla messa in rilievo dei tratti teorici e metodologici che rimarranno sostanzialmente costanti nel corso del suo lungo percorso intellettuale e politico. Il secondo paragrafo delinea il nuovo panorama inaugurato con l’elezione e l’insediamento dell’Assemblea Costituente e prende in considerazione le posizioni assunte da Orlando nel quadro del nuovo contesto storico e istituzionale, mentre il terzo si interroga sulla rilevanza della sua esperienza e, soprattutto, sulle lezioni che si possono derivare dalla sua impostazione e dai suoi obiettivi, in un contesto, quale è quello contemporaneo, nel quale il rapporto tra diritto, politica e, soprattutto, economia fissato dalla tradizione liberale e dalla Costituzione democratica è stato profondamente travolto e stravolto.File | Dimensione | Formato | |
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