In Italia più che altrove si è assistito nel corso dei secoli alla formazione di un prezioso e ingente patrimonio bibliotecario – sia librario e documentario (relativamente alle raccolte), sia storico e artistico (ri- ferito invece ad architettura, decoro e arredo dei saloni librari e degli edifici e dei complessi che li ospitano) – prodotto e oggetto di un am- pio ventaglio di curiosità, interessi e usi di varia natura, da collezionistico, a bibliofilico, a professionale, fino anche a scientifico. La Storia delle biblioteche è la disciplina che tradizionalmente si occupa dello studio di questi beni; fondamentale però risulta il suo collegamento con la disciplina consorella, la Bibliografia sia come teoria sia come storia. Soltanto, infatti, attraverso un loro intervento integrato si può giungere a una conoscenza adeguata di quello specifico ‘patrimonio’ culturale e percepire l’unitarietà delle componenti della ‘biblioteca’ (istituzione, sistema e rappresentazione culturale). Si tratta di un processo circolare e osmotico, in cui i vari ambiti disciplinari bibliografici si nutrono l’un l’altro; ne deriva che la biblioteca fisica (libri concreti a fini consultativi) rappresenta la materializzazione ‘parziale’ della Bibliografia (ossia delle scelte e delle selezioni della documentazione di tutte le discipline e di tutti i settori dello scibile), così come che la Bibliografia fornisce gli strumenti per de- cifrare la ‘scatola nera’ di una biblioteca attribuendole, pur nel suo microcosmo, un ruolo fondamentale nelle vicende e nelle tendenze storico culturali. Ciò significa che un De Bibliotheca può essere scritto soltanto in nome di un trinomio indissolubile: uomini, libri e idee.
La Storia delle biblioteche come ‘clavis bibliothecarum’ / Fiammetta Sabba. - STAMPA. - (2020), pp. 31-42.
La Storia delle biblioteche come ‘clavis bibliothecarum’
Fiammetta Sabba
2020
Abstract
In Italia più che altrove si è assistito nel corso dei secoli alla formazione di un prezioso e ingente patrimonio bibliotecario – sia librario e documentario (relativamente alle raccolte), sia storico e artistico (ri- ferito invece ad architettura, decoro e arredo dei saloni librari e degli edifici e dei complessi che li ospitano) – prodotto e oggetto di un am- pio ventaglio di curiosità, interessi e usi di varia natura, da collezionistico, a bibliofilico, a professionale, fino anche a scientifico. La Storia delle biblioteche è la disciplina che tradizionalmente si occupa dello studio di questi beni; fondamentale però risulta il suo collegamento con la disciplina consorella, la Bibliografia sia come teoria sia come storia. Soltanto, infatti, attraverso un loro intervento integrato si può giungere a una conoscenza adeguata di quello specifico ‘patrimonio’ culturale e percepire l’unitarietà delle componenti della ‘biblioteca’ (istituzione, sistema e rappresentazione culturale). Si tratta di un processo circolare e osmotico, in cui i vari ambiti disciplinari bibliografici si nutrono l’un l’altro; ne deriva che la biblioteca fisica (libri concreti a fini consultativi) rappresenta la materializzazione ‘parziale’ della Bibliografia (ossia delle scelte e delle selezioni della documentazione di tutte le discipline e di tutti i settori dello scibile), così come che la Bibliografia fornisce gli strumenti per de- cifrare la ‘scatola nera’ di una biblioteca attribuendole, pur nel suo microcosmo, un ruolo fondamentale nelle vicende e nelle tendenze storico culturali. Ciò significa che un De Bibliotheca può essere scritto soltanto in nome di un trinomio indissolubile: uomini, libri e idee.File | Dimensione | Formato | |
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2020 CLAVIS BIBLIOTHECARUM OLSCHKI 67269_E-6567-Sabba.pdf.pdf
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