Partendo da un breve excursus storico, il contributo affronta lo studio della biblioteca quale spazio pubblico e “centralità urbana”, ovvero luogo cruciale nella strutturazione e definizione della città. L’autore focalizza l’attenzione sulla biblioteca pubblica, evidenziandone le differenze rispetto alla tradizionale biblioteca di conservazione e studio: ampia accessibilità, diversità delle popolazioni di riferimento, molteplicità delle pratiche d’uso, attenzione privilegiata agli effetti d’inclusione sociale e riqualificazione urbanistica prodotti dall’istituzione bibliotecaria. il contributo si chiude con l’analisi di un caso di studio, la Biblioteca Sala Borsa di Bologna, di cui si analizzano la collocazione urbana e il contesto architettonico, l’organizzazione interna degli spazi, le popolazioni, le modalità istituzionali di uso e le pratiche concrete di appropriazione da parte dell’utenza, evidenziandone l’eterogeneità e gli effetti socializzanti. L’autore sottolinea la dimensione pubblica dello spazio bibliotecario, suscettibile di assicurare aggregazione e, al contempo, di garantire un anonimato non solitario e mai stigmatizzante.
Maurizio Bergamaschi (2020). La biblioteca: una centralità urbana. Milano : Ledizioni.
La biblioteca: una centralità urbana
Maurizio BergamaschiPrimo
2020
Abstract
Partendo da un breve excursus storico, il contributo affronta lo studio della biblioteca quale spazio pubblico e “centralità urbana”, ovvero luogo cruciale nella strutturazione e definizione della città. L’autore focalizza l’attenzione sulla biblioteca pubblica, evidenziandone le differenze rispetto alla tradizionale biblioteca di conservazione e studio: ampia accessibilità, diversità delle popolazioni di riferimento, molteplicità delle pratiche d’uso, attenzione privilegiata agli effetti d’inclusione sociale e riqualificazione urbanistica prodotti dall’istituzione bibliotecaria. il contributo si chiude con l’analisi di un caso di studio, la Biblioteca Sala Borsa di Bologna, di cui si analizzano la collocazione urbana e il contesto architettonico, l’organizzazione interna degli spazi, le popolazioni, le modalità istituzionali di uso e le pratiche concrete di appropriazione da parte dell’utenza, evidenziandone l’eterogeneità e gli effetti socializzanti. L’autore sottolinea la dimensione pubblica dello spazio bibliotecario, suscettibile di assicurare aggregazione e, al contempo, di garantire un anonimato non solitario e mai stigmatizzante.File | Dimensione | Formato | |
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