Machiavelli è lo scavo senza fondo nel principio del politico, preventivo ed estraneo alla modernità vincente e prevalente: a quella modernità che scioglierà l’ingestibilità del fondamento nella funzione, nella pacificata sistemazione costruttivistico-razionalistica (contrattualistica), che occulta e rimuove – per quanto possibile – la drammaticità dell’inizio. Montaigne è analoga consapevolezza critica (è lo smascheramento, prima della rimozione dello smascheramento stesso) della nuova forma politica, ma già completamente dentro la sua soglia. Dall’altro lato del politico: «oso non soltanto parlare di me, ma parlare soltanto di me»; dal lato della profondità della coscienza, già preparata ad accettare la sua formalizzazione semplificata nel soggetto, l’altra figura costitutiva del moderno, nel momento stesso in cui tale formalizzazione continuamente eccede nel continuo dipanarsi delle sue tante espressioni, delle sue inarrestabili emanazioni. Consapevole, al tempo stesso, della sua complessità e della sua possibilità di espansione dentro il confine di questa ambigua, precaria ma potentissima reciprocità con la forma del nuovo intero.
Riccardo Caporali (2020). Il fiume e la sorgente. Su Machiavelli in Montaigne. Bologna : Il Mulino.
Il fiume e la sorgente. Su Machiavelli in Montaigne
Riccardo Caporali
2020
Abstract
Machiavelli è lo scavo senza fondo nel principio del politico, preventivo ed estraneo alla modernità vincente e prevalente: a quella modernità che scioglierà l’ingestibilità del fondamento nella funzione, nella pacificata sistemazione costruttivistico-razionalistica (contrattualistica), che occulta e rimuove – per quanto possibile – la drammaticità dell’inizio. Montaigne è analoga consapevolezza critica (è lo smascheramento, prima della rimozione dello smascheramento stesso) della nuova forma politica, ma già completamente dentro la sua soglia. Dall’altro lato del politico: «oso non soltanto parlare di me, ma parlare soltanto di me»; dal lato della profondità della coscienza, già preparata ad accettare la sua formalizzazione semplificata nel soggetto, l’altra figura costitutiva del moderno, nel momento stesso in cui tale formalizzazione continuamente eccede nel continuo dipanarsi delle sue tante espressioni, delle sue inarrestabili emanazioni. Consapevole, al tempo stesso, della sua complessità e della sua possibilità di espansione dentro il confine di questa ambigua, precaria ma potentissima reciprocità con la forma del nuovo intero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.