L'epatite E costituisce un grave problema di Sanità Pubblica in molti Paesi in via di sviluppo e una possibile emergenza nei Paesi industrializzati, dove vengono descritti un numero crescente di casi sporadici. L'agente eziologico (Hepatitis E Virus, HEV) è un RNA virus privo di envelope, e classificato nel genere hepevirus. Il virus causa vaste epidemie nei Paesi in via di sviluppo, dove la trasmissione è legata alle scarse condizioni igieniche ed è veicolato dal consumo di acqua contaminata. Nei Paesi industrializzati, i casi clinici di epatite E sono prevalentemente sporadici e sono in crescita i casi autoctoni in soggetti senza anamnesi di viaggio all'estero. Alcuni di questi risultano in relazione con il contatto diretto o indiretto con suini, cinghiali o cervi infetti. Attualmente, infatti, HEV è considerato un agente di zoonosi emergente e il suino è ritenuto un possibile serbatoio del virus. In Giappone, casi di epatite E sono stati associati all'ingestione di carne o organi crudi di suino, cinghiale e cervo. Recentemente la presenza del virus è stata rilevata anche in fegati al commercio. In Europa è stata dimostrata la presenza e la diffusione dell'infezione in allevamenti suini in numerosi Paesi, compresa l'Italia. Il presente lavoro ha avuto come obiettivo la valutazione della presenza di HEV in suini adulti al momento della macellazione. A tale scopo, sono stati raccolti campioni di feci, bile e sangue da 48 animali macellati in uno stabilimento del Nord Italia, e giudicati sani sia pre-mortem sia all'esame ispettivo. La presenza di RNA virale di HEV nei diversi campioni è stata valutata mediante un saggio di ReverseRiverse-Transcription-PCR (RT-PCR) utilizzando i primer A1-S1 che amplificano una regione conservata all'interno della regione capsidica. Il 47% degli animali è risultato positivo al test molecolare, e per 18 animali sono risultati positivi i campioni fecali e in sei casi i campioni di bile. Per confermare i risultati ottenuti, i campioni positivi sono stati sottoposti a sequenziamento nucleotidico e l'analisi delle sequenze ottenute ha confermato la presenza di genoma di HEV, in particolare corrispondente a ceppi appartenenti al genotipo G3, già identificato nel suino e nell'uomo nei Paesi sviluppati.

Di Bartolo I., Castellini L., Ponterio E., Ostanello F., Ruggeri F.M. (2009). Identificazione del virus dell'HEV in suini al macello. ROMA : Istituto Superiore di Sanità.

Identificazione del virus dell'HEV in suini al macello

OSTANELLO, FABIO;
2009

Abstract

L'epatite E costituisce un grave problema di Sanità Pubblica in molti Paesi in via di sviluppo e una possibile emergenza nei Paesi industrializzati, dove vengono descritti un numero crescente di casi sporadici. L'agente eziologico (Hepatitis E Virus, HEV) è un RNA virus privo di envelope, e classificato nel genere hepevirus. Il virus causa vaste epidemie nei Paesi in via di sviluppo, dove la trasmissione è legata alle scarse condizioni igieniche ed è veicolato dal consumo di acqua contaminata. Nei Paesi industrializzati, i casi clinici di epatite E sono prevalentemente sporadici e sono in crescita i casi autoctoni in soggetti senza anamnesi di viaggio all'estero. Alcuni di questi risultano in relazione con il contatto diretto o indiretto con suini, cinghiali o cervi infetti. Attualmente, infatti, HEV è considerato un agente di zoonosi emergente e il suino è ritenuto un possibile serbatoio del virus. In Giappone, casi di epatite E sono stati associati all'ingestione di carne o organi crudi di suino, cinghiale e cervo. Recentemente la presenza del virus è stata rilevata anche in fegati al commercio. In Europa è stata dimostrata la presenza e la diffusione dell'infezione in allevamenti suini in numerosi Paesi, compresa l'Italia. Il presente lavoro ha avuto come obiettivo la valutazione della presenza di HEV in suini adulti al momento della macellazione. A tale scopo, sono stati raccolti campioni di feci, bile e sangue da 48 animali macellati in uno stabilimento del Nord Italia, e giudicati sani sia pre-mortem sia all'esame ispettivo. La presenza di RNA virale di HEV nei diversi campioni è stata valutata mediante un saggio di ReverseRiverse-Transcription-PCR (RT-PCR) utilizzando i primer A1-S1 che amplificano una regione conservata all'interno della regione capsidica. Il 47% degli animali è risultato positivo al test molecolare, e per 18 animali sono risultati positivi i campioni fecali e in sei casi i campioni di bile. Per confermare i risultati ottenuti, i campioni positivi sono stati sottoposti a sequenziamento nucleotidico e l'analisi delle sequenze ottenute ha confermato la presenza di genoma di HEV, in particolare corrispondente a ceppi appartenenti al genotipo G3, già identificato nel suino e nell'uomo nei Paesi sviluppati.
2009
Atti 3° Workshop Nazionale di Virologia Veterinaria
43
43
Di Bartolo I., Castellini L., Ponterio E., Ostanello F., Ruggeri F.M. (2009). Identificazione del virus dell'HEV in suini al macello. ROMA : Istituto Superiore di Sanità.
Di Bartolo I.; Castellini L.; Ponterio E.; Ostanello F.; Ruggeri F.M.
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