La questione migratoria ci pone di fronte, nel quadro del diritto all’istruzione/ educazione di tutti i minori che ciascuno Stato è chiamato a garantire, alcuni specifici problemi generati dai dinamismi migratori. Come in molti paesi, anche in Italia la tutela del diritto all’istruzione/educazione dei minori migranti appare strutturalmente intrecciata con le politiche dell’immigrazione. Si verifica una particolare tensione tra un orientamento giuridico guidato da principi umanitari di tutela del minore (al di là della sua appartenenza etnico-politica) e il quadro normativo generato, a partire dagli anni Ottanta, da politiche e da norme giuridiche non sempre organiche ed efficaci. Parlare di minori stranieri presenti in Italia evoca una fenomenologia multiforme, nella quale si devono distinguere almeno due componenti, diverse sul piano quantitativo e sul piano qualitativo, e che pongono problemi diversi: da un lato abbiamo il fenomeno drammatico dei “minori stranieri non accompagnati”; dall’altro lato ci si presenta il più ampio mondo dei minori che condividono con la famiglia le dinamiche della migrazione, e fra i quali possiamo distinguere ancora i cosiddetti “nuovi arrivati” e coloro che sono definiti “seconde generazioni”. Il contributo si concentra sulla seconda componente, cercando di verificare il bisogno di uno specifico paradigma pedagogico che metta a fuoco il tema dei minori migranti e delle famiglie alla luce del “diritto” all’educazione proprio di ogni minore.

Famiglie e minori migranti: per un paradigma pedagogico

Michele Caputo
2020

Abstract

La questione migratoria ci pone di fronte, nel quadro del diritto all’istruzione/ educazione di tutti i minori che ciascuno Stato è chiamato a garantire, alcuni specifici problemi generati dai dinamismi migratori. Come in molti paesi, anche in Italia la tutela del diritto all’istruzione/educazione dei minori migranti appare strutturalmente intrecciata con le politiche dell’immigrazione. Si verifica una particolare tensione tra un orientamento giuridico guidato da principi umanitari di tutela del minore (al di là della sua appartenenza etnico-politica) e il quadro normativo generato, a partire dagli anni Ottanta, da politiche e da norme giuridiche non sempre organiche ed efficaci. Parlare di minori stranieri presenti in Italia evoca una fenomenologia multiforme, nella quale si devono distinguere almeno due componenti, diverse sul piano quantitativo e sul piano qualitativo, e che pongono problemi diversi: da un lato abbiamo il fenomeno drammatico dei “minori stranieri non accompagnati”; dall’altro lato ci si presenta il più ampio mondo dei minori che condividono con la famiglia le dinamiche della migrazione, e fra i quali possiamo distinguere ancora i cosiddetti “nuovi arrivati” e coloro che sono definiti “seconde generazioni”. Il contributo si concentra sulla seconda componente, cercando di verificare il bisogno di uno specifico paradigma pedagogico che metta a fuoco il tema dei minori migranti e delle famiglie alla luce del “diritto” all’educazione proprio di ogni minore.
2020
30 anni dopo la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia. Quale pedagogia per i minori?
1287
1298
Michele Caputo
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