Siamo cresciuti nella certezza che, come esseri umani, ci siamo progressivamente distinti da ogni altro animale soprattutto per la nostra grande ed evoluta capacità di maneggiare utensili e modificare e costruire l’artificiale. Abbiamo fatto degli artefatti, degli oggetti, degli ambienti, delle cose di cui ci siamo circondati – il nostro mondo –, dimenticando o ignorando che il nostro percorso creativo si è sviluppato a partire da noi stessi, dal nostro corpo e dalla nostra mente. Come Homo Sapiens siamo quegli animali che meglio di ogni altro adattano l’ambiente ai propri bisogni e, se non ci riusciamo, adattiamo noi stessi alle esigenze dell’ambiente e facciamo tutto questo in gruppo. In questa ricerca abbiamo concentrato il nostro interesse sulla seconda azione: cosa succede quando adattiamo intenzionalmente noi stessi, quando con il fuoco della nostra attenzione e creatività, delle tecnologie e degli utensili che sappiamo creare, diventiamo altro? Come e perché siamo diventati quello che siamo e continuiamo a cambiare? Come è nata questa attitudine e come si è sviluppata? Come evolve tutto questo quando diventiamo in grado di comprendere porzioni del nostro comportamento utilizzando strumenti tecnologici e saperi neuroscientifici? Quali applicazioni ricadono nelle attività umane contemporanee e quali competenze ricadono sul comportamento progettuale dell’uomo di oggi? Quali economie scatenano queste conoscenze e quali conoscenze necessitano ai nostri designer contemporanei per renderli soggetti attivi in questo, continuamente rinnovato, cammino verso l’autoplasticità? Il saggio intreccia esperienze e conoscenze provenienti da saperi e discipline diverse, cercando di tenere la barra sul nostro corpo-mente e sulla nostra sempre più emergente e sofisticata necessità-capacità di progettarlo.
Casoni, G., Celaschi, F. (2020). Human Body Design. Corpo e progetto nell'economia della trasformatività. Milano : FrancoAngeli srl.
Human Body Design. Corpo e progetto nell'economia della trasformatività
Casoni, Giorgio;Celaschi, Flaviano
2020
Abstract
Siamo cresciuti nella certezza che, come esseri umani, ci siamo progressivamente distinti da ogni altro animale soprattutto per la nostra grande ed evoluta capacità di maneggiare utensili e modificare e costruire l’artificiale. Abbiamo fatto degli artefatti, degli oggetti, degli ambienti, delle cose di cui ci siamo circondati – il nostro mondo –, dimenticando o ignorando che il nostro percorso creativo si è sviluppato a partire da noi stessi, dal nostro corpo e dalla nostra mente. Come Homo Sapiens siamo quegli animali che meglio di ogni altro adattano l’ambiente ai propri bisogni e, se non ci riusciamo, adattiamo noi stessi alle esigenze dell’ambiente e facciamo tutto questo in gruppo. In questa ricerca abbiamo concentrato il nostro interesse sulla seconda azione: cosa succede quando adattiamo intenzionalmente noi stessi, quando con il fuoco della nostra attenzione e creatività, delle tecnologie e degli utensili che sappiamo creare, diventiamo altro? Come e perché siamo diventati quello che siamo e continuiamo a cambiare? Come è nata questa attitudine e come si è sviluppata? Come evolve tutto questo quando diventiamo in grado di comprendere porzioni del nostro comportamento utilizzando strumenti tecnologici e saperi neuroscientifici? Quali applicazioni ricadono nelle attività umane contemporanee e quali competenze ricadono sul comportamento progettuale dell’uomo di oggi? Quali economie scatenano queste conoscenze e quali conoscenze necessitano ai nostri designer contemporanei per renderli soggetti attivi in questo, continuamente rinnovato, cammino verso l’autoplasticità? Il saggio intreccia esperienze e conoscenze provenienti da saperi e discipline diverse, cercando di tenere la barra sul nostro corpo-mente e sulla nostra sempre più emergente e sofisticata necessità-capacità di progettarlo.File | Dimensione | Formato | |
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