In seguito al blocco reso necessario dalla pandemia, gli istituti scolastici si sono trovati nella condizione di dover elevare le tecnologie a strumento unico e privilegiato per comunicare con famiglie e studenti. Questo cambiamento ha fatto emergere con maggior evidenza, oltre ad una serie di fattori che hanno comportato diversi benefici, anche numerose difficoltà e complicazioni – prima certamente già presenti – che, attraverso il contatto umano del luogo scuola e della relazione vis-à-vis, erano più o meno controllate: si fa riferimento, in particolare, alla difficoltà di alcuni insegnanti e di alcuni genitori di mantenere i contatti con famiglie non italofone o con famiglie in situazioni socio-economiche svantaggiate. Il contributo intende presentare i risultati di una ricerca condotta nell’A.S. 19/20 presso un istituto comprensivo della città di Bologna fortemente connotato dalla presenza di famiglie non italofone fra i suoi utenti. Interessando in maniera verticale la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, lo studio aveva lo scopo, nello specifico, di indagare le dinamiche relazionali genitore-insegnanti e genitore-genitore mediate dalle tecnologie. Dai dati è emerso che alcune strategie comunicative intraprese dalla scuola, in concerto a certe forme di condivisione delle informazioni fra genitori, possono creare o accentuare situazioni di divario digitale (specialmente nei confronti dei nuclei famigliari più in difficoltà). Queste pagine hanno inoltre l’intento di suggerire alcune strategie per poter attuare un cambio di prospettiva e superare questa scollatura comunicativa e relazionale attraverso un approccio inclusivo.
Alessandro Soriani (2021). Le sfide, in termini di inclusione, di una scuola forzata alla non-presenza. Esiti di una ricerca condotta presso un istituto comprensivo del territorio Bolognese.. Parma : Edizioni Junior-Bambini S.r.l..
Le sfide, in termini di inclusione, di una scuola forzata alla non-presenza. Esiti di una ricerca condotta presso un istituto comprensivo del territorio Bolognese.
Alessandro Soriani
2021
Abstract
In seguito al blocco reso necessario dalla pandemia, gli istituti scolastici si sono trovati nella condizione di dover elevare le tecnologie a strumento unico e privilegiato per comunicare con famiglie e studenti. Questo cambiamento ha fatto emergere con maggior evidenza, oltre ad una serie di fattori che hanno comportato diversi benefici, anche numerose difficoltà e complicazioni – prima certamente già presenti – che, attraverso il contatto umano del luogo scuola e della relazione vis-à-vis, erano più o meno controllate: si fa riferimento, in particolare, alla difficoltà di alcuni insegnanti e di alcuni genitori di mantenere i contatti con famiglie non italofone o con famiglie in situazioni socio-economiche svantaggiate. Il contributo intende presentare i risultati di una ricerca condotta nell’A.S. 19/20 presso un istituto comprensivo della città di Bologna fortemente connotato dalla presenza di famiglie non italofone fra i suoi utenti. Interessando in maniera verticale la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado, lo studio aveva lo scopo, nello specifico, di indagare le dinamiche relazionali genitore-insegnanti e genitore-genitore mediate dalle tecnologie. Dai dati è emerso che alcune strategie comunicative intraprese dalla scuola, in concerto a certe forme di condivisione delle informazioni fra genitori, possono creare o accentuare situazioni di divario digitale (specialmente nei confronti dei nuclei famigliari più in difficoltà). Queste pagine hanno inoltre l’intento di suggerire alcune strategie per poter attuare un cambio di prospettiva e superare questa scollatura comunicativa e relazionale attraverso un approccio inclusivo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.