Le virosi rappresentano attualmente uno dei problemi sanitari più gravi e pericolosi per le coltivazioni di ranuncolo (ibridi di Ranunculus asiaticus) e di ruscus (Danae racemosa) della Liguria. In particolare, nella zona del sanremese, negli ultimi anni si sta assistendo ad un deperimento progressivo degli impianti con conseguenti danni economici soprattutto per la produzione del fiore reciso di ranuncolo. Le malattie virali costituiscono da sempre un problema di ordine sanitario difficilmente riconoscibile e risolvibile, in quanto la diagnosi visiva appare a volte complessa e poi perché, notoriamente, non esiste alcuna terapia in grado di riportare le piante infette allo stato di sanità. Le virosi sono quindi malattie che vanno prevenute e, nel si verifichino, occorre adoperarsi affinché non si diffondano ulteriormente alle specie limitrofe. I virus che negli ultimi 4-5 anni sono risultati maggiormente pericolosi per due specie così diverse tra loro, la prima (il ranuncolo) erbacea, la seconda (il ruscus) arbustiva, sono quello dello avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV) ed il virus della maculatura necrotica dell’impatiens (INSV). Fa ormai parte della “storia” della virologia che, verso la fine degli anni ’90, il nostro settore ornamentale ha subito un notevole scossone a seguito della comparsa in Italia di questi due Tospovirus trasmessi in maniera molto efficace da tripidi e, principalmente, da Frankliniella occidentalis. Le malattie causate da TSWV ed INSV, da soli od in infezione mista, su ranuncolo e ruscus appaiono alquanto gravi in quanto caratterizzate da sintomi in grado di compromettere la crescita delle piante, deturparne l’aspetto estetico e decorativo (con necrosi su foglie, fusti e fiori del tipo anulature concentriche, macchie o “spots”, striature, mosaici, “rotture” di colore a livello dei fiori in ranucolo, ecc.) e causare anche la morte prematura. La diagnosi visiva è particolarmente difficile dato che alcuni dei sintomi indotti ad es. da INSV sulle foglie del ruscus (gli “spots”) possono essere “confusi” con quelli provocati da funghi agenti di maculature fogliari, il che comporta un ritardo nell’identificazione dell’agente eziologico della malattia (mediante test di laboratorio), ed un ritardo negli interventi di profilassi, quali: eliminazione tempestiva delle piante infette (ivi incluse le specie spontanee); lotta ai tripidi vettori adottano strategie di tipo chimico in abbinamento con altre di tipo agronomico (reti antinsetti, piante-spia, ecc.). Il giallume invece che spesso si riscontra su ruscus, soprattutto se internervale, può essere riconducibile a sintomi di carenze da microelementi, oppure a problemi di asfissia radicale non escludendo però un ingiallimento da fitoplasmi. Per quanto riguarda il ranuncolo, nel corso delle diverse indagini eseguite, i due Tospovirus sono stati spesso individuati in combinazione con specie virali trasmesse da afidi quali il virus del mosaico del cetriolo (CMV) ed alcuni Potyvirus, fra cui quello del mosaico della rapa (TuMV) ed il virus Y della patata, ceppo ranuncolo (PVY-R). La lotta alle virosi del ranuncolo deve quindi necessariamente comprendere interventi mirati anche all’eliminazione di questi ulteriori vettori di virus.

Danni da virus in coltivazioni di Ranuncolo e Ruscus nel Ponente ligure / P.Restuccia; G.Mancini; M.G.Bellardi. - STAMPA. - (2009), pp. s.n.-s.n.. (Intervento presentato al convegno Problemi fitosanitari delle colture floricole ed ornamentali e evoluzione delle strategie di difesa tenutosi a Alassio (Savona) nel 24 settembre 2009).

Danni da virus in coltivazioni di Ranuncolo e Ruscus nel Ponente ligure

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2009

Abstract

Le virosi rappresentano attualmente uno dei problemi sanitari più gravi e pericolosi per le coltivazioni di ranuncolo (ibridi di Ranunculus asiaticus) e di ruscus (Danae racemosa) della Liguria. In particolare, nella zona del sanremese, negli ultimi anni si sta assistendo ad un deperimento progressivo degli impianti con conseguenti danni economici soprattutto per la produzione del fiore reciso di ranuncolo. Le malattie virali costituiscono da sempre un problema di ordine sanitario difficilmente riconoscibile e risolvibile, in quanto la diagnosi visiva appare a volte complessa e poi perché, notoriamente, non esiste alcuna terapia in grado di riportare le piante infette allo stato di sanità. Le virosi sono quindi malattie che vanno prevenute e, nel si verifichino, occorre adoperarsi affinché non si diffondano ulteriormente alle specie limitrofe. I virus che negli ultimi 4-5 anni sono risultati maggiormente pericolosi per due specie così diverse tra loro, la prima (il ranuncolo) erbacea, la seconda (il ruscus) arbustiva, sono quello dello avvizzimento maculato del pomodoro (TSWV) ed il virus della maculatura necrotica dell’impatiens (INSV). Fa ormai parte della “storia” della virologia che, verso la fine degli anni ’90, il nostro settore ornamentale ha subito un notevole scossone a seguito della comparsa in Italia di questi due Tospovirus trasmessi in maniera molto efficace da tripidi e, principalmente, da Frankliniella occidentalis. Le malattie causate da TSWV ed INSV, da soli od in infezione mista, su ranuncolo e ruscus appaiono alquanto gravi in quanto caratterizzate da sintomi in grado di compromettere la crescita delle piante, deturparne l’aspetto estetico e decorativo (con necrosi su foglie, fusti e fiori del tipo anulature concentriche, macchie o “spots”, striature, mosaici, “rotture” di colore a livello dei fiori in ranucolo, ecc.) e causare anche la morte prematura. La diagnosi visiva è particolarmente difficile dato che alcuni dei sintomi indotti ad es. da INSV sulle foglie del ruscus (gli “spots”) possono essere “confusi” con quelli provocati da funghi agenti di maculature fogliari, il che comporta un ritardo nell’identificazione dell’agente eziologico della malattia (mediante test di laboratorio), ed un ritardo negli interventi di profilassi, quali: eliminazione tempestiva delle piante infette (ivi incluse le specie spontanee); lotta ai tripidi vettori adottano strategie di tipo chimico in abbinamento con altre di tipo agronomico (reti antinsetti, piante-spia, ecc.). Il giallume invece che spesso si riscontra su ruscus, soprattutto se internervale, può essere riconducibile a sintomi di carenze da microelementi, oppure a problemi di asfissia radicale non escludendo però un ingiallimento da fitoplasmi. Per quanto riguarda il ranuncolo, nel corso delle diverse indagini eseguite, i due Tospovirus sono stati spesso individuati in combinazione con specie virali trasmesse da afidi quali il virus del mosaico del cetriolo (CMV) ed alcuni Potyvirus, fra cui quello del mosaico della rapa (TuMV) ed il virus Y della patata, ceppo ranuncolo (PVY-R). La lotta alle virosi del ranuncolo deve quindi necessariamente comprendere interventi mirati anche all’eliminazione di questi ulteriori vettori di virus.
2009
Incontri Fitoiatrici 2009/2
s.n.
s.n.
Danni da virus in coltivazioni di Ranuncolo e Ruscus nel Ponente ligure / P.Restuccia; G.Mancini; M.G.Bellardi. - STAMPA. - (2009), pp. s.n.-s.n.. (Intervento presentato al convegno Problemi fitosanitari delle colture floricole ed ornamentali e evoluzione delle strategie di difesa tenutosi a Alassio (Savona) nel 24 settembre 2009).
P.Restuccia; G.Mancini; M.G.Bellardi
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/77572
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact