Lo studio affronta la tematica del recupero del patrimonio edilizio scolastico realizzato nel corso del secondo Novecento con procedimenti costruttivi prefabbricati in conglomerato cementizio armato, con un focus specifico sull’esperienza bolognese degli anni 1960-80. Il caso di Bologna costituisce infatti un significativo campione di indagine per due ragioni: la prima è inerente all’evento sismico del 2012 che ha evidenziato alcune criticità sotto il profilo dell’adeguamento agli standard di sicurezza strutturale previsti dalla normativa vigente; la seconda è strettamente correlata all’istanza dell’efficientamento energetico associato alla manutenzione edilizia, alla riduzione delle emissioni inquinanti e al miglioramento dei requisiti d’uso. Su questo duplice binario si muove quindi il percorso di indagine qui rappresentato, che intende esplorare la possibilità di impiegare strumenti e metodi che attengono ad un modello di edificio bioclimatico in alternativa a quello di tipo “adiabatico”, fornendo al contempo un indirizzo progettuale coerente con le odierne dinamiche che guidano la gestione digitalizzata di prodotto e di processo. L’ultima sezione del volume riferisce dell’attività sperimentale condotta in questi anni presso i laboratori dell’Università di Bologna e dell’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Malaquais sul tema dell’innovazione tecnica dei componenti edilizi di facciata.
Cecilia Mazzoli (2020). Il recupero del patrimonio scolastico a Bologna (1960-1980). Criteri e metodi per un modello bioclimatico. Monfalcone (Gorizia) : EdicomEdizioni.
Il recupero del patrimonio scolastico a Bologna (1960-1980). Criteri e metodi per un modello bioclimatico
Cecilia Mazzoli
2020
Abstract
Lo studio affronta la tematica del recupero del patrimonio edilizio scolastico realizzato nel corso del secondo Novecento con procedimenti costruttivi prefabbricati in conglomerato cementizio armato, con un focus specifico sull’esperienza bolognese degli anni 1960-80. Il caso di Bologna costituisce infatti un significativo campione di indagine per due ragioni: la prima è inerente all’evento sismico del 2012 che ha evidenziato alcune criticità sotto il profilo dell’adeguamento agli standard di sicurezza strutturale previsti dalla normativa vigente; la seconda è strettamente correlata all’istanza dell’efficientamento energetico associato alla manutenzione edilizia, alla riduzione delle emissioni inquinanti e al miglioramento dei requisiti d’uso. Su questo duplice binario si muove quindi il percorso di indagine qui rappresentato, che intende esplorare la possibilità di impiegare strumenti e metodi che attengono ad un modello di edificio bioclimatico in alternativa a quello di tipo “adiabatico”, fornendo al contempo un indirizzo progettuale coerente con le odierne dinamiche che guidano la gestione digitalizzata di prodotto e di processo. L’ultima sezione del volume riferisce dell’attività sperimentale condotta in questi anni presso i laboratori dell’Università di Bologna e dell’École Nationale Supérieure d’Architecture de Paris-Malaquais sul tema dell’innovazione tecnica dei componenti edilizi di facciata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.