Nel contributo mi soffermo sulle modalità con cui la rivoluzione digitale e i suoi effetti socioculturali e antropologici vengono tematizzati e problematizzati – fino alle estreme, distopiche, conseguenze – nelle pagine del romanzo "Het bestand" di Arnon Grunberg (2015). Non trattandosi tuttavia di un saggio, né di un’opera ‘ibrida’ di non-fiction letteraria, bensì del romanzo di un grande narratore globale contemporaneo, indago inoltre con gli strumenti della cosiddetta poetica cognitiva i dispositivi attivati dal testo per costruire il submondo finzionale in cui i lettori si possono immergere, pur se con il mantenimento di una certa distanza – come mostrato dai risultati di esperimenti empirici condotti su gruppi di lettori del romanzo. Si tratta di un’immersività non certo paragonabile a quella dei media digitali, ma comunque potente, grazie a espedienti genuinamente letterari di quell’arte contemporanea che Raffaele Donnarumma definisce ‘ipermoderna’, caratterizzata dalla ripresa di tradizioni realistiche e modernistiche, dal rifiuto del divorzio dalla realtà del postmodernismo e dall’ambizione a definire nuovi confini per il letterario, anche in dialogo con i nuovi media.
Prandoni, M. (2020). Digitalizzare l'umanità? Un romanzo di Arnon Grunberg. Bologna : I libri di Emil.
Digitalizzare l'umanità? Un romanzo di Arnon Grunberg
Prandoni, Marco
2020
Abstract
Nel contributo mi soffermo sulle modalità con cui la rivoluzione digitale e i suoi effetti socioculturali e antropologici vengono tematizzati e problematizzati – fino alle estreme, distopiche, conseguenze – nelle pagine del romanzo "Het bestand" di Arnon Grunberg (2015). Non trattandosi tuttavia di un saggio, né di un’opera ‘ibrida’ di non-fiction letteraria, bensì del romanzo di un grande narratore globale contemporaneo, indago inoltre con gli strumenti della cosiddetta poetica cognitiva i dispositivi attivati dal testo per costruire il submondo finzionale in cui i lettori si possono immergere, pur se con il mantenimento di una certa distanza – come mostrato dai risultati di esperimenti empirici condotti su gruppi di lettori del romanzo. Si tratta di un’immersività non certo paragonabile a quella dei media digitali, ma comunque potente, grazie a espedienti genuinamente letterari di quell’arte contemporanea che Raffaele Donnarumma definisce ‘ipermoderna’, caratterizzata dalla ripresa di tradizioni realistiche e modernistiche, dal rifiuto del divorzio dalla realtà del postmodernismo e dall’ambizione a definire nuovi confini per il letterario, anche in dialogo con i nuovi media.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.