Presentazione del libro di Georges Didi-Huberman (Raffaello Cortina Editore, 2005) con Valerio Marchetti coordina Marco De Marinis A partire da quattro foto strappate all’inferno di Auschwitz nell’estate del 1944 da alcuni membri del Sonderkommando, questo libro (ed. orig. 2003) sviluppa una rigorosa e originale riflessione sulla memoria, la storia, l’immagine e l’opera d’arte, ricostruendo in margine uno dei più accesi dibattiti culturali che hanno avuto luogo a Parigi negli ultimi anni. La posta in gioco è la possibilità di accostarci ad alcuni lembi di quella realtà, per molti inimmaginabile e indicibile, che furono i campi di sterminio nazisti. Ma non si tratta solo di questo. Si tratta anche di capire quali siano i limiti e le potenzialità specifiche dell’immagine in quanto tale, artistica, fotografica e cinematografica. È questo il tema al quale Georges Didi-Huberman lavora da anni e che lo ha portato all’attenzione di un vasto pubblico internazionale. Georges Didi-Huberman Nato nel 1953 a Saint-Étienne, Georges Didi-Huberman è filosofo, storico dell’arte, studioso di estetica, e si occupa in particolare di antropologia del visuale con una spiccata propensione a ricostruire i percorsi di sopravvivenza dell’immagine e le matrici psicoanalitiche che hanno presieduto alla rappresentazione del corpo femminile. Insegna Segni, forme e rappresentazioni all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Ha pubblicato una trentina di opere sulla storia e la teoria delle immagini. Ha soggiornato a Roma (Accademia di Francia), a Firenze (Villa I Tatti-Harvard University Center for Italian Renaissance Studies), a Londra (Institute of Advanced Study, Warburg Institute). Ha ricevuto lo Hans-Reimer-Preis dell’Aby-Warburg-Stiftung di Amburgo. Ha diretto diverse esposizioni tra cui L’Empreinte al Centro Georges Pompidou (Parigi, 1997) e Fables du lieu allo Studio National des Arts contemporains (Tourcoing, 2001). L’ispirazione warburghiana, esplicita in Devant l’image. Question posée aux fins d’une histoire de l’art e Devant le temps. Histoire de l’art et anachronisme des images (entrambi Editions de Minuit, rispettivamente 1990 e 2000), percorre gran parte degli ultimi saggi, di cui sono tradotti in italiano Beato angelico. Figure del dissimile (Leonardo, 1991), Aprire Venere. Nudità, sogno e crudeltà (Einaudi, 2001), Sculture d’ombra. Aria, polvere, impronte, fantasmi (Allemandi, 2002), Ninfa moderna. Saggio sul panneggio caduto (il Saggiatore, 2004), Immagini malgrado tutto (Cortina, 2005), Gesti d’aria e di pietra. Corpo, parola, soffio, immagine (Diabasis, 2006) e L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte (Bollati Boringhieri, 2006).

Immagini malgrado tutto / M. De Marinis. - (2009).

Immagini malgrado tutto.

DE MARINIS, MARCO
2009

Abstract

Presentazione del libro di Georges Didi-Huberman (Raffaello Cortina Editore, 2005) con Valerio Marchetti coordina Marco De Marinis A partire da quattro foto strappate all’inferno di Auschwitz nell’estate del 1944 da alcuni membri del Sonderkommando, questo libro (ed. orig. 2003) sviluppa una rigorosa e originale riflessione sulla memoria, la storia, l’immagine e l’opera d’arte, ricostruendo in margine uno dei più accesi dibattiti culturali che hanno avuto luogo a Parigi negli ultimi anni. La posta in gioco è la possibilità di accostarci ad alcuni lembi di quella realtà, per molti inimmaginabile e indicibile, che furono i campi di sterminio nazisti. Ma non si tratta solo di questo. Si tratta anche di capire quali siano i limiti e le potenzialità specifiche dell’immagine in quanto tale, artistica, fotografica e cinematografica. È questo il tema al quale Georges Didi-Huberman lavora da anni e che lo ha portato all’attenzione di un vasto pubblico internazionale. Georges Didi-Huberman Nato nel 1953 a Saint-Étienne, Georges Didi-Huberman è filosofo, storico dell’arte, studioso di estetica, e si occupa in particolare di antropologia del visuale con una spiccata propensione a ricostruire i percorsi di sopravvivenza dell’immagine e le matrici psicoanalitiche che hanno presieduto alla rappresentazione del corpo femminile. Insegna Segni, forme e rappresentazioni all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Ha pubblicato una trentina di opere sulla storia e la teoria delle immagini. Ha soggiornato a Roma (Accademia di Francia), a Firenze (Villa I Tatti-Harvard University Center for Italian Renaissance Studies), a Londra (Institute of Advanced Study, Warburg Institute). Ha ricevuto lo Hans-Reimer-Preis dell’Aby-Warburg-Stiftung di Amburgo. Ha diretto diverse esposizioni tra cui L’Empreinte al Centro Georges Pompidou (Parigi, 1997) e Fables du lieu allo Studio National des Arts contemporains (Tourcoing, 2001). L’ispirazione warburghiana, esplicita in Devant l’image. Question posée aux fins d’une histoire de l’art e Devant le temps. Histoire de l’art et anachronisme des images (entrambi Editions de Minuit, rispettivamente 1990 e 2000), percorre gran parte degli ultimi saggi, di cui sono tradotti in italiano Beato angelico. Figure del dissimile (Leonardo, 1991), Aprire Venere. Nudità, sogno e crudeltà (Einaudi, 2001), Sculture d’ombra. Aria, polvere, impronte, fantasmi (Allemandi, 2002), Ninfa moderna. Saggio sul panneggio caduto (il Saggiatore, 2004), Immagini malgrado tutto (Cortina, 2005), Gesti d’aria e di pietra. Corpo, parola, soffio, immagine (Diabasis, 2006) e L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei fantasmi e la storia dell’arte (Bollati Boringhieri, 2006).
2009
Immagini malgrado tutto / M. De Marinis. - (2009).
M. De Marinis
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