Con la locuzione “diritto penale europeo” non si identifica solo una “materia di studio” ormai entrata anche nei piani didattici dei corsi universitari, ma si evoca anzitutto – ed a monte – un complesso di temi e problemi che negli ultimi trent’anni, con attualità crescente ed incalzante, hanno attratto l’attenzione della dottrina (non solo) penalistica e impegnato l’elaborazione giurisprudenziale, sulla scorta della progressiva influenza ed incidenza che gli obblighi discendenti dai diversi trattati internazionali e dalle varie fonti derivate hanno esercitato sul diritto penale, specie nell’area dell’Unione europea o nel perimetro ben più vasto del Consiglio d’Europa, al traino delle poderose evoluzioni politiche e istituzionali che in tali ambiti si sono susseguite. Tale processo, sospinto da principi-guida quali “armonizzazione” e “mutuo riconoscimento”, ha messo in crisi alcune caratteristiche strutturali del “tradizionale” diritto penale: un settore che sino a non molti anni fa appariva riottoso alle interferenze esterne, eminentemente statuale ed “autarchico”, e che ora appare proiettato, come e più degli altri settori dell’ordinamento giuridico, in quella che è stata definita l’era della “postsovranità”. L’intento di questo volume è quello di offrire a chi si accosta al “diritto penale europeo” gli strumenti introduttivi per conoscere e comprendere le sue tappe fondamentali, a partire dalle sue fonti, dai principi di fondo così come dagli strumenti metodologici essenziali, anche alla luce dei casi giurisprudenziali più significativi che ne hanno contrassegnato lo sviluppo, e soprattutto delle criticità che lo accompagnano. Avvertiti che si tratta di un percorso in divenire, sollecitato da continui stop and go, da “fughe in avanti” e improvvisi impasse determinati dal reflusso dell’ideologia sovranista, sino all’attuale fase di crisi della costruzione europea; ma al contempo consapevoli che si tratta di un percorso che, nel suo farsi, ha modificato e continua a modificare, profondamente, il diritto penale “nazionalistico” e “statocentrico” di un tempo.
Caianiello M., Manes V. (2020). Introduzione al diritto penale europeo. Fonti, metodi, istituti, casi. Torino : Giappichelli.
Introduzione al diritto penale europeo. Fonti, metodi, istituti, casi
Caianiello M.;Manes V.
2020
Abstract
Con la locuzione “diritto penale europeo” non si identifica solo una “materia di studio” ormai entrata anche nei piani didattici dei corsi universitari, ma si evoca anzitutto – ed a monte – un complesso di temi e problemi che negli ultimi trent’anni, con attualità crescente ed incalzante, hanno attratto l’attenzione della dottrina (non solo) penalistica e impegnato l’elaborazione giurisprudenziale, sulla scorta della progressiva influenza ed incidenza che gli obblighi discendenti dai diversi trattati internazionali e dalle varie fonti derivate hanno esercitato sul diritto penale, specie nell’area dell’Unione europea o nel perimetro ben più vasto del Consiglio d’Europa, al traino delle poderose evoluzioni politiche e istituzionali che in tali ambiti si sono susseguite. Tale processo, sospinto da principi-guida quali “armonizzazione” e “mutuo riconoscimento”, ha messo in crisi alcune caratteristiche strutturali del “tradizionale” diritto penale: un settore che sino a non molti anni fa appariva riottoso alle interferenze esterne, eminentemente statuale ed “autarchico”, e che ora appare proiettato, come e più degli altri settori dell’ordinamento giuridico, in quella che è stata definita l’era della “postsovranità”. L’intento di questo volume è quello di offrire a chi si accosta al “diritto penale europeo” gli strumenti introduttivi per conoscere e comprendere le sue tappe fondamentali, a partire dalle sue fonti, dai principi di fondo così come dagli strumenti metodologici essenziali, anche alla luce dei casi giurisprudenziali più significativi che ne hanno contrassegnato lo sviluppo, e soprattutto delle criticità che lo accompagnano. Avvertiti che si tratta di un percorso in divenire, sollecitato da continui stop and go, da “fughe in avanti” e improvvisi impasse determinati dal reflusso dell’ideologia sovranista, sino all’attuale fase di crisi della costruzione europea; ma al contempo consapevoli che si tratta di un percorso che, nel suo farsi, ha modificato e continua a modificare, profondamente, il diritto penale “nazionalistico” e “statocentrico” di un tempo.File | Dimensione | Formato | |
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