Il contributo si propone di avanzare una prima analisi di sfondo, relativa all’idea, emergente in alcuni studi e ricerche così come nelle policy di diversi centri urbani nel mondo, di “città condivisa” e “collaborativa”. Se non vi è oggi una vera e propria definizione di questo concetto, si possono individuare nel dibattito che sta prendendo forma di recente, alcune chiavi di lettura prevalenti: quella della sharing economy e quella dell’innovazione sociale, spesso tra loro poste in connessione. Senza la pretesa di ricomporre un’analisi approfondita di questi possibili quadri di analisi, e tantomeno di definire normativamente cosa è o dovrebbe essere una città condivisa, si vogliono porre in rilievo alcune coordinate di lettura che possono produrre un superamento di una, a volte troppo diffusa, visione appiattita o sull’elemento “tecnologico” – si pensi al tema delle “smart cites” – o sulla (sola) dimensione economica – prevalente nel dibattito sulla sharing economy – verso una lettura più “sostanziale”, ossia attenta non solo al “come”, ma anche ai fini, quindi al cambiamento che si vuole produrre sul piano sociale, economico e ambientale nella promozione di “città condivise”.

Consumo collaborativo e città condivise

Giulia Allegrini
2019

Abstract

Il contributo si propone di avanzare una prima analisi di sfondo, relativa all’idea, emergente in alcuni studi e ricerche così come nelle policy di diversi centri urbani nel mondo, di “città condivisa” e “collaborativa”. Se non vi è oggi una vera e propria definizione di questo concetto, si possono individuare nel dibattito che sta prendendo forma di recente, alcune chiavi di lettura prevalenti: quella della sharing economy e quella dell’innovazione sociale, spesso tra loro poste in connessione. Senza la pretesa di ricomporre un’analisi approfondita di questi possibili quadri di analisi, e tantomeno di definire normativamente cosa è o dovrebbe essere una città condivisa, si vogliono porre in rilievo alcune coordinate di lettura che possono produrre un superamento di una, a volte troppo diffusa, visione appiattita o sull’elemento “tecnologico” – si pensi al tema delle “smart cites” – o sulla (sola) dimensione economica – prevalente nel dibattito sulla sharing economy – verso una lettura più “sostanziale”, ossia attenta non solo al “come”, ma anche ai fini, quindi al cambiamento che si vuole produrre sul piano sociale, economico e ambientale nella promozione di “città condivise”.
2019
Cultura riflessiva e consumi
123
145
Giulia Allegrini
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