La città di Bologna è una realtà urbana oggi fortemente attrattiva: la storica presenza dell’università, le opportunità lavorative, la qualità dei servizi, il turismo di massa ma anche quello sanitario, sono tutti elementi che contribuiscono alla sua crescita. Dal 2008 a oggi la popolazione residente ha registrato un incremento percentuale pari a quasi il 4 per cento e nello stesso periodo la popolazione straniera residente è aumentata di oltre il 50 per cento. Tutte queste dinamiche rischiano di contribuire alla creazione di una forma di «esclusione abitativa strutturale» e di configurare forme di spazializzazione delle popolazioni sul territorio. Il modo in cui queste popolazioni trovano posto nel territorio ha poi inevitabilmente impatto sul sistema “quartiere” che, soprattutto laddove “popolare”, rischia sempre più di diventare una sommatoria di fragilità e di diversità, dove peraltro le popolazioni convivono senza necessariamente entrare in contatto. Le aree a forte connotazione ERP sono infatti tra quelle individuate come potenzialmente maggiormente fragili dal Comune di Bologna. Il rischio di periferizzazione, che implica la riproduzione di meccanismi di spazializzazione, segregazione e marginalizzazione all’interno dello spazio urbano, è certamente uno dei punti focali a cui prestare nel futuro prossimo un’attenzione particolare. La città di Bologna presenta quindi ancora tanto terreno su cui lavorare perché tante sfide sono ancora da superare e nuove continuano a presentarsi all’orizzonte.
Manuela Maggio, Alice Lomonaco (2020). Dinamiche abitative e implicazioni territoriali. Soveria Mannelli (Catanzaro) : Rubbettino.
Dinamiche abitative e implicazioni territoriali
Manuela Maggio
;Alice Lomonaco
2020
Abstract
La città di Bologna è una realtà urbana oggi fortemente attrattiva: la storica presenza dell’università, le opportunità lavorative, la qualità dei servizi, il turismo di massa ma anche quello sanitario, sono tutti elementi che contribuiscono alla sua crescita. Dal 2008 a oggi la popolazione residente ha registrato un incremento percentuale pari a quasi il 4 per cento e nello stesso periodo la popolazione straniera residente è aumentata di oltre il 50 per cento. Tutte queste dinamiche rischiano di contribuire alla creazione di una forma di «esclusione abitativa strutturale» e di configurare forme di spazializzazione delle popolazioni sul territorio. Il modo in cui queste popolazioni trovano posto nel territorio ha poi inevitabilmente impatto sul sistema “quartiere” che, soprattutto laddove “popolare”, rischia sempre più di diventare una sommatoria di fragilità e di diversità, dove peraltro le popolazioni convivono senza necessariamente entrare in contatto. Le aree a forte connotazione ERP sono infatti tra quelle individuate come potenzialmente maggiormente fragili dal Comune di Bologna. Il rischio di periferizzazione, che implica la riproduzione di meccanismi di spazializzazione, segregazione e marginalizzazione all’interno dello spazio urbano, è certamente uno dei punti focali a cui prestare nel futuro prossimo un’attenzione particolare. La città di Bologna presenta quindi ancora tanto terreno su cui lavorare perché tante sfide sono ancora da superare e nuove continuano a presentarsi all’orizzonte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.