I reati propri del curatore fallimentare (in realtà applicabili non solo anche ai suoi coadiutori, ma persino a figure con funzioni analoghe a quelle del curatore) disegnano uno statuto penale “speciale”, in larga misura derogatorio o di tutela anticipata rispetto a quello previsto per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. L’intento del legislatore è quello di prevenire un infedele o abusivo esercizio della funzione di curatore fallimentare prevedendo tre diverse fattispecie, collocate negli artt. 228, 229 e 230 l. fall., le cui rubriche sono ampiamente eloquenti rispetto al fatto tipico che disciplinano: (nell’ordine) «Interesse privato del curatore negli atti del fallimento»; «Accettazione di retribuzione non dovuta»; «Omessa consegna o deposito di cose del fallimento». Già nelle prime note introduttive a tale novero di reati verrà messo in luce come le novità apportate dal «Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza» (d.lgs. 12.1.2019, n. 14) non comportano uno stravolgimento della sostanza delle norme in esame, ma più che altro un “aggiornamento lessicale” dettato dall’eliminazione del concetto di «fallimento» operata con il menzionato intervento di riforma e riorganizzazione della materia.

Mattheudakis, M.L. (2019). I reati del curatore fallimentare e dei suoi coadiutori. Milano : Utet-Wolters Kluwer.

I reati del curatore fallimentare e dei suoi coadiutori

Mattheudakis, Matteo Leonida
2019

Abstract

I reati propri del curatore fallimentare (in realtà applicabili non solo anche ai suoi coadiutori, ma persino a figure con funzioni analoghe a quelle del curatore) disegnano uno statuto penale “speciale”, in larga misura derogatorio o di tutela anticipata rispetto a quello previsto per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione. L’intento del legislatore è quello di prevenire un infedele o abusivo esercizio della funzione di curatore fallimentare prevedendo tre diverse fattispecie, collocate negli artt. 228, 229 e 230 l. fall., le cui rubriche sono ampiamente eloquenti rispetto al fatto tipico che disciplinano: (nell’ordine) «Interesse privato del curatore negli atti del fallimento»; «Accettazione di retribuzione non dovuta»; «Omessa consegna o deposito di cose del fallimento». Già nelle prime note introduttive a tale novero di reati verrà messo in luce come le novità apportate dal «Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza» (d.lgs. 12.1.2019, n. 14) non comportano uno stravolgimento della sostanza delle norme in esame, ma più che altro un “aggiornamento lessicale” dettato dall’eliminazione del concetto di «fallimento» operata con il menzionato intervento di riforma e riorganizzazione della materia.
2019
Diritto penale dell'economia. Seconda edizione (Tomo secondo. Reati societari, finanziari e bancari. Reati fallimentari. Responsabilità da reato dell'ente. Diritto penale dell'ambiente)
2587
2608
Mattheudakis, M.L. (2019). I reati del curatore fallimentare e dei suoi coadiutori. Milano : Utet-Wolters Kluwer.
Mattheudakis, Matteo Leonida
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/765701
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact