Il commento analizza la regola generale contenuta nel 1° comma dell’art. 33 ed il riferimento che essa fa alla buona fede ed allo squilibrio significativo per la qualificazione di una clausola come vessatoria, il rilievo che, nell’interpretazione della dir. CE 93/13, la Corte di giustizia ha dato al requisito della buona fede, al rapporto intercorrente tra la verifica dello squilibrio significativo e l’applicazione del principio di buona fede, ai criteri contenuti in detto comma nell’applicazione delle altre disposizioni dedicate alle clausole vessatorie alla presunzione di vessatorietà che il 2° comma stabilisce per le clausole in esso elencate che non siano state oggetto di trattativa individuale. Il lavoro considera, inoltre, il riscontro che il tono tendenzialmente non restrittivo assunto dalla giurisprudenza comunitaria trova nella sentenza del 5 ottobre 2000 del Tribunale di Roma, il tono attento, ed il progetto per una nuova direttiva Ce sui diritti dei consumatori.
Pieralberto Mengozzi (2012). Commento all'art. 33 (Clausole vessatorie nel contratto tra professionista e consumatore). Piacenza : La Tribuna.
Commento all'art. 33 (Clausole vessatorie nel contratto tra professionista e consumatore)
Pieralberto Mengozzi
2012
Abstract
Il commento analizza la regola generale contenuta nel 1° comma dell’art. 33 ed il riferimento che essa fa alla buona fede ed allo squilibrio significativo per la qualificazione di una clausola come vessatoria, il rilievo che, nell’interpretazione della dir. CE 93/13, la Corte di giustizia ha dato al requisito della buona fede, al rapporto intercorrente tra la verifica dello squilibrio significativo e l’applicazione del principio di buona fede, ai criteri contenuti in detto comma nell’applicazione delle altre disposizioni dedicate alle clausole vessatorie alla presunzione di vessatorietà che il 2° comma stabilisce per le clausole in esso elencate che non siano state oggetto di trattativa individuale. Il lavoro considera, inoltre, il riscontro che il tono tendenzialmente non restrittivo assunto dalla giurisprudenza comunitaria trova nella sentenza del 5 ottobre 2000 del Tribunale di Roma, il tono attento, ed il progetto per una nuova direttiva Ce sui diritti dei consumatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.