Con la definizione della distopia come genere letterario e un'ampia panoramica storico-formale della produzione distopica inglese, questo capitolo risolve una lacuna dei manuali precedenti, dando una collocazione coerente e motivata a tutta una serie di opere prima attribuite in maniera disparata e in parte arbitraria ad altri generi letterari. Nel primo paragafo - "Un genere romantico" - si definisce la distopia come 'gotico sociale' infivuduandone gli antecedenti nel romanzo giacobino degli anni novanta del Settecento (Godwin, Hays, Wollstonecraft). Nel secondo paragrafo - "Tra trasgessione e fantascienza" - si traccia un quadro dello sviluppo del genere nella seconda metà dell'Ottocento, individuando i due grandi filoni della letteratura distopica: quello che s'ispira all'atteggiamento critico ed impegnato di William Morris e quello 'borghese' di H.G.Wells, il padre della Fantascienza del Novecento. Il capitolo si sofferma sulle figure più rappresentative ed attuali dei due filoni: Aldous Huxley e Anthony Burgess da un lato e Margaret Oliphant. E.M. Forster, George Orwell dall'altro. L'attualità dei loro 'warnings' viene spiegata sotto vari aspetti ed in particolare in rapporto all'acuirsi nell'inconscio collettivo contemporaneo del mito di Frankenstein (la creatura che minaccia di distruggere il creatore) sopratutto nella versione di Samuel Butler nel suo "Book of Machines".

La letteratura distopica. Da Butler a Orwell

BATTAGLIA, MARIA BEATRICE
2009

Abstract

Con la definizione della distopia come genere letterario e un'ampia panoramica storico-formale della produzione distopica inglese, questo capitolo risolve una lacuna dei manuali precedenti, dando una collocazione coerente e motivata a tutta una serie di opere prima attribuite in maniera disparata e in parte arbitraria ad altri generi letterari. Nel primo paragafo - "Un genere romantico" - si definisce la distopia come 'gotico sociale' infivuduandone gli antecedenti nel romanzo giacobino degli anni novanta del Settecento (Godwin, Hays, Wollstonecraft). Nel secondo paragrafo - "Tra trasgessione e fantascienza" - si traccia un quadro dello sviluppo del genere nella seconda metà dell'Ottocento, individuando i due grandi filoni della letteratura distopica: quello che s'ispira all'atteggiamento critico ed impegnato di William Morris e quello 'borghese' di H.G.Wells, il padre della Fantascienza del Novecento. Il capitolo si sofferma sulle figure più rappresentative ed attuali dei due filoni: Aldous Huxley e Anthony Burgess da un lato e Margaret Oliphant. E.M. Forster, George Orwell dall'altro. L'attualità dei loro 'warnings' viene spiegata sotto vari aspetti ed in particolare in rapporto all'acuirsi nell'inconscio collettivo contemporaneo del mito di Frankenstein (la creatura che minaccia di distruggere il creatore) sopratutto nella versione di Samuel Butler nel suo "Book of Machines".
2009
Manuale di letteratura e cultura inglese
537
544
B.Battaglia
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