Il progetto di studio delle mummie di Roccapelago, nato in seguito al ritrovamento, nella cripta della locale chiesa della Conversione di San Paolo Apostolo, dei resti di oltre 400 individui, molti dei quali parzialmente mummificati, ha previsto, fin dall’inizio, un approccio multidisciplinare volto all'integrazione dei risultati scaturiti dalle indagini archeoantropologiche, paleodemografiche e paleopatologiche con quelli prodotti dalle analisi genetiche dei reperti. A questo scopo è stato programmato, tra l’altro, anche uno studio diacronico del DNA finalizzato a indagare la struttura e le dinamiche della popolazione di Roccapelago nell’arco di circa quattro secoli, cioè dalla fase più antica di uso sepolcrale della cripta fino alla comunità attualmente vivente. La selezione dei campioni oggetto dello studio ha perciò riguardato sia i reperti antichi, risalenti a un periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, sia membri attuali della comunità locale.
Elisabetta Cilli, M.T. (2020). Paleogenetica e paleodemografia degli antichi abitanti di Roccapelago. Bologna : Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia-Romagna.
Paleogenetica e paleodemografia degli antichi abitanti di Roccapelago
Elisabetta Cilli;Mirko Traversari;Sara De Fanti;Patrizia Serventi;Stefania Sarno;Andrea Quagliariello;Marta Maria Ciucani;Donata Luiselli;Giorgio Gruppioni
2020
Abstract
Il progetto di studio delle mummie di Roccapelago, nato in seguito al ritrovamento, nella cripta della locale chiesa della Conversione di San Paolo Apostolo, dei resti di oltre 400 individui, molti dei quali parzialmente mummificati, ha previsto, fin dall’inizio, un approccio multidisciplinare volto all'integrazione dei risultati scaturiti dalle indagini archeoantropologiche, paleodemografiche e paleopatologiche con quelli prodotti dalle analisi genetiche dei reperti. A questo scopo è stato programmato, tra l’altro, anche uno studio diacronico del DNA finalizzato a indagare la struttura e le dinamiche della popolazione di Roccapelago nell’arco di circa quattro secoli, cioè dalla fase più antica di uso sepolcrale della cripta fino alla comunità attualmente vivente. La selezione dei campioni oggetto dello studio ha perciò riguardato sia i reperti antichi, risalenti a un periodo compreso tra il XVI e il XVIII secolo, sia membri attuali della comunità locale.File | Dimensione | Formato | |
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