Il saggio esamina gli scritti di Marx sulla guerra civile americana e in generale sugli Stati Uniti. Per Marx la guerra civile non è soltanto una guerra nazionale che porta storicamente a compimento la costituzione democratica dello Stato americano segnando il trionfo del free labor. E non è neanche esclusivamente una guerra internazionale che consente al capitale di prendere il comando della società statunitense e condurre l’industria nazionale al successo nella concorrenza commerciale. Dietro queste guerre del capitale si muove un’altra guerra civile: un movimento reale di individui al lavoro in punti diversi e distanti del mercato mondiale che, ponendosi in tensione con il potere che li connette, determinano nuove condizioni di possibilità per l’emancipazione. Per questo, ricostruire la sua storia globale della guerra civile restituisce non soltanto una contingenza storica in cui fanno la loro comparsa soggetti diversi dalla classe operaia bianca europea alla quale il Manifesto aveva affidato il compito storico del comunismo, ma soprattutto il tentativo teorico di pensare l’emancipazione come questione globale. In altre parole, il problema storico che la sua opera americana lascia irrisolto fra le righe del Capitale è come risolvere il rompicapo dell’emancipazione quando questo è storicamente e transnazionalmente dislocato in un mercato mondiale dove la presenza di un proletariato connotato razzialmente, la saturazione del movimento della democrazia e la politica degli Stati per l’accumulazione impediscono di individuare un unico punto dal quale far dispiegare una nuova storia politica della lotta di classe.

Tra schiavitù e free labor: Marx, la guerra civile americana e l’emancipazione come questione globale

Matteo Battistini
2020

Abstract

Il saggio esamina gli scritti di Marx sulla guerra civile americana e in generale sugli Stati Uniti. Per Marx la guerra civile non è soltanto una guerra nazionale che porta storicamente a compimento la costituzione democratica dello Stato americano segnando il trionfo del free labor. E non è neanche esclusivamente una guerra internazionale che consente al capitale di prendere il comando della società statunitense e condurre l’industria nazionale al successo nella concorrenza commerciale. Dietro queste guerre del capitale si muove un’altra guerra civile: un movimento reale di individui al lavoro in punti diversi e distanti del mercato mondiale che, ponendosi in tensione con il potere che li connette, determinano nuove condizioni di possibilità per l’emancipazione. Per questo, ricostruire la sua storia globale della guerra civile restituisce non soltanto una contingenza storica in cui fanno la loro comparsa soggetti diversi dalla classe operaia bianca europea alla quale il Manifesto aveva affidato il compito storico del comunismo, ma soprattutto il tentativo teorico di pensare l’emancipazione come questione globale. In altre parole, il problema storico che la sua opera americana lascia irrisolto fra le righe del Capitale è come risolvere il rompicapo dell’emancipazione quando questo è storicamente e transnazionalmente dislocato in un mercato mondiale dove la presenza di un proletariato connotato razzialmente, la saturazione del movimento della democrazia e la politica degli Stati per l’accumulazione impediscono di individuare un unico punto dal quale far dispiegare una nuova storia politica della lotta di classe.
2020
Global Marx. Storia e critica del movimento sociale nel mercato mondiale
293
314
Matteo Battistini
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