Quasi tutta la piramide sociale s’è ormai impregnata della sostanza del gergo bellicista. Nel tempo della pandemia, cioè un’epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, manifestazione collettiva d’una malattia, si è propagata altresì una sorta di psicosi, in parte spontanea e in parte indotta. Col comportamento psicotico condivide il prevalere delle funzioni rappresentativo-emotive su quelle critico-intellettive e il cedimento massiccio del vaglio razionale e critico. Il linguaggio ne è un indicatore fondamentale. Così il campo del ragionamento consapevole si è ristretto a causa di un monodeismo per cui s’è diffusa l’idea che l’emergenza, cau- sata dalla malattia, sarebbe analoga a un evento bellico, causato da un nemico. Questa forma di suggestione analogica ha assunto pertanto l’immagine della guerra come riferimento precipuo. Ci porremo perciò una domanda che riguarda la politica, ossia la vita pubblica e i pubblici affari: perché durante la pan- demia la parola «guerra» e il gergo bellicista sono penetrati così in profondità nel nostro linguaggio?
Michele Chiaruzzi (2020). Guerra, igiene del mondo? Pandemia e analogia. Soveria Mannelli : Rubbettino.
Guerra, igiene del mondo? Pandemia e analogia
Michele Chiaruzzi
2020
Abstract
Quasi tutta la piramide sociale s’è ormai impregnata della sostanza del gergo bellicista. Nel tempo della pandemia, cioè un’epidemia con tendenza a diffondersi ovunque, manifestazione collettiva d’una malattia, si è propagata altresì una sorta di psicosi, in parte spontanea e in parte indotta. Col comportamento psicotico condivide il prevalere delle funzioni rappresentativo-emotive su quelle critico-intellettive e il cedimento massiccio del vaglio razionale e critico. Il linguaggio ne è un indicatore fondamentale. Così il campo del ragionamento consapevole si è ristretto a causa di un monodeismo per cui s’è diffusa l’idea che l’emergenza, cau- sata dalla malattia, sarebbe analoga a un evento bellico, causato da un nemico. Questa forma di suggestione analogica ha assunto pertanto l’immagine della guerra come riferimento precipuo. Ci porremo perciò una domanda che riguarda la politica, ossia la vita pubblica e i pubblici affari: perché durante la pan- demia la parola «guerra» e il gergo bellicista sono penetrati così in profondità nel nostro linguaggio?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.