La distanza tra noi e i Greci si misura anche per l’assenza della musica tra i valori della cultura occidentale odierna e la sua presenza, invece, tra le idee principali che erano insegnate e trasmesse da una generazione a un’altra come patrimonio indispensabile della società antica. Di tale eredità culturale faceva parte anche il sapere musicale: ci si deve interrogare allora in che cosa esso consistesse per i popoli del Mediterraneo antico e quale fosse la sua collocazione tra gli altri saperi tecnici nella formazione del cittadino. Il sapere musicale e i suoi contesti da Teofrasto a Claudio Tolemeo si propone di ricostruire alcuni esempi dei significati della conoscenza tecnica della musica, tra l’età ellenistica e i primi secoli dell’impero romano, attraverso dodici interventi di filosofi e storici, studiosi di letteratura, di filologia greca e di storia delle religioni del mondo antico, che ripropongono una visione allargata del sapere musicale. Il tema centrale della raccolta, che si propone di coniugare aspetti innovativi con l’aggiornamento di prospettive consolidate, fa luce non solo sulle occasioni e i luoghi dell’elaborazione e della circolazione delle idee sulla musica, ma anche, e soprattutto, sugli altri tipi di testi che coesistevano nella mente degli ascoltatori e dei lettori insieme ai trattati musicali: i ‘con-testi’, appunto. Per tali risvolti pluridisciplinari, questa lettura si rivolge a studenti e studiosi di musicologia, filosofia, storia, storia della scienza e antichistica. Indice: D. Restani, Presentazione - PRIMA PARTE: A. C. Bowen, Seneca e la delimitazione degli ambiti di studio di musica e filosofia – C. Fatuzzo, I frammenti del Peri mousikes di Teofrasto – E. Rocconi, La tradizione aristossenica di indagine sulla scienza armonica tra età ellenistica ed età imperiale – A. Barker, Adrasto e l’altezza: un argomento eccentrico e il suo contesto intellettuale – D. Creese, Ascoltare i numeri, vedere i suoni: la funzione degli strumenti e dei diagrammi nella scienza armonica greca - SECONDA PARTE – S. Crippa, Musica e sacro: la voce nella “teoria profetica” di Plutarco – C. Tassi, Esperienze sonore in Plutarco – C. Pernigotti, Circolazione della cultura letteraria e forme di spettacolarità nel simposio plutarcheo – G. Mosconi, Governare in armonia: metafore musicali per l’attività politica in Plutarco – M. Ercoles, La musica che non c’è più... Erudizione e cultura musicale nel De musica pseudo-plutarcheo – A. Fongoni, Innovazioni ditirambiche e terminologia musicale nel Chirone di Ferecrate (Ps.Plut. Mus. 30, 1142a=Aristoph. fr. 953 K.-A. et Pherecr. fr. 155, 26-28 K.-A.) – A. Meriani, Osservazioni sulla prima traduzione latina del De musica di Plutarco (Carlo Valgulio, Brescia 1507) – Bibliografia - Indice dei luoghi classici citati

D. Restani (2009). Presentazione. RAVENNA : Longo.

Presentazione

RESTANI, DONATELLA
2009

Abstract

La distanza tra noi e i Greci si misura anche per l’assenza della musica tra i valori della cultura occidentale odierna e la sua presenza, invece, tra le idee principali che erano insegnate e trasmesse da una generazione a un’altra come patrimonio indispensabile della società antica. Di tale eredità culturale faceva parte anche il sapere musicale: ci si deve interrogare allora in che cosa esso consistesse per i popoli del Mediterraneo antico e quale fosse la sua collocazione tra gli altri saperi tecnici nella formazione del cittadino. Il sapere musicale e i suoi contesti da Teofrasto a Claudio Tolemeo si propone di ricostruire alcuni esempi dei significati della conoscenza tecnica della musica, tra l’età ellenistica e i primi secoli dell’impero romano, attraverso dodici interventi di filosofi e storici, studiosi di letteratura, di filologia greca e di storia delle religioni del mondo antico, che ripropongono una visione allargata del sapere musicale. Il tema centrale della raccolta, che si propone di coniugare aspetti innovativi con l’aggiornamento di prospettive consolidate, fa luce non solo sulle occasioni e i luoghi dell’elaborazione e della circolazione delle idee sulla musica, ma anche, e soprattutto, sugli altri tipi di testi che coesistevano nella mente degli ascoltatori e dei lettori insieme ai trattati musicali: i ‘con-testi’, appunto. Per tali risvolti pluridisciplinari, questa lettura si rivolge a studenti e studiosi di musicologia, filosofia, storia, storia della scienza e antichistica. Indice: D. Restani, Presentazione - PRIMA PARTE: A. C. Bowen, Seneca e la delimitazione degli ambiti di studio di musica e filosofia – C. Fatuzzo, I frammenti del Peri mousikes di Teofrasto – E. Rocconi, La tradizione aristossenica di indagine sulla scienza armonica tra età ellenistica ed età imperiale – A. Barker, Adrasto e l’altezza: un argomento eccentrico e il suo contesto intellettuale – D. Creese, Ascoltare i numeri, vedere i suoni: la funzione degli strumenti e dei diagrammi nella scienza armonica greca - SECONDA PARTE – S. Crippa, Musica e sacro: la voce nella “teoria profetica” di Plutarco – C. Tassi, Esperienze sonore in Plutarco – C. Pernigotti, Circolazione della cultura letteraria e forme di spettacolarità nel simposio plutarcheo – G. Mosconi, Governare in armonia: metafore musicali per l’attività politica in Plutarco – M. Ercoles, La musica che non c’è più... Erudizione e cultura musicale nel De musica pseudo-plutarcheo – A. Fongoni, Innovazioni ditirambiche e terminologia musicale nel Chirone di Ferecrate (Ps.Plut. Mus. 30, 1142a=Aristoph. fr. 953 K.-A. et Pherecr. fr. 155, 26-28 K.-A.) – A. Meriani, Osservazioni sulla prima traduzione latina del De musica di Plutarco (Carlo Valgulio, Brescia 1507) – Bibliografia - Indice dei luoghi classici citati
2009
Il sapere musicale e i suoi contesti: da Teofrasto a Claudio Tolemeo
5
7
D. Restani (2009). Presentazione. RAVENNA : Longo.
D. Restani
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