Il Museo Diocesano ha proposto all’inizio della Settimana Santa un momento di riflessione ed una nuova esperienza, con l'intento di coinvolgere, insieme diversi sensi: vista, udito, olfatto. In una rapida carrellata, aiutati da melodie non più eseguite da secoli, sono state illustrate le espressioni artistiche (teatro, canto, iconografia) che la Chiesa antica metteva in campo per veicolare e rendere comprensibili ai più i Misteri che il progressivo affinamento del pensiero teologico tendeva ad allontanare dal sentire comune. I canti dell’Ensemble Palma Choralis di Cremona, che hanno suggestivamente rievocato testi e melodie anticamente associate al dramma liturgico della "Visitatio sepulchri", hanno fatto da cornice alla presentazione di uno dei capitelli del Museo Diocesano di Reggio Emilia, raffigurante le donne al sepolcro il mattino di Pasqua. È stato quindi presentato il cero pasquale, decorato dall’artista reggiano Giuseppe Incerti, che sarebbe poi stato benedetto dal Vescovo solenne Veglia della notte di Pasqua in Cattedrale. La manifestazione si è conclusa con l’esecuzione, presso il Sepolcro di Cristo allestito nel cortile del Museo, di antichi brani musicali tra i quali "Crucifixum in carne", inedito brano a tre voci del secolo XIV conservato in un manoscritto reggiano della biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che è la più antica testimonianza di polifonia primitiva in ambito locale.
C. Ruini (2008). Quem queritis ? Il tema del “sepolcro vuoto”. Testimonianze artistiche medievali in area padana e reggiana.
Quem queritis ? Il tema del “sepolcro vuoto”. Testimonianze artistiche medievali in area padana e reggiana
RUINI, CESARINO
2008
Abstract
Il Museo Diocesano ha proposto all’inizio della Settimana Santa un momento di riflessione ed una nuova esperienza, con l'intento di coinvolgere, insieme diversi sensi: vista, udito, olfatto. In una rapida carrellata, aiutati da melodie non più eseguite da secoli, sono state illustrate le espressioni artistiche (teatro, canto, iconografia) che la Chiesa antica metteva in campo per veicolare e rendere comprensibili ai più i Misteri che il progressivo affinamento del pensiero teologico tendeva ad allontanare dal sentire comune. I canti dell’Ensemble Palma Choralis di Cremona, che hanno suggestivamente rievocato testi e melodie anticamente associate al dramma liturgico della "Visitatio sepulchri", hanno fatto da cornice alla presentazione di uno dei capitelli del Museo Diocesano di Reggio Emilia, raffigurante le donne al sepolcro il mattino di Pasqua. È stato quindi presentato il cero pasquale, decorato dall’artista reggiano Giuseppe Incerti, che sarebbe poi stato benedetto dal Vescovo solenne Veglia della notte di Pasqua in Cattedrale. La manifestazione si è conclusa con l’esecuzione, presso il Sepolcro di Cristo allestito nel cortile del Museo, di antichi brani musicali tra i quali "Crucifixum in carne", inedito brano a tre voci del secolo XIV conservato in un manoscritto reggiano della biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, che è la più antica testimonianza di polifonia primitiva in ambito locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.