Le autrici di questo libro si concentrano sullo studio etnografico dei processi che hanno generato la scrittura tra alcune comunità tradizionalmente agrafe. La prospettiva è quella dei Wichí (Chaco, Argentina), una popolazione di cacciatori e raccoglitori, della loro appropriazione della scrittura e dei testi, di come essi li rapportino alla narrativa, al mito e alla testimonianza storica. Il tema della scrittura è stato proposto dai Wichí i quali hanno mostrato il desiderio tenace che proprio gli antropologi, si assumessero il ruolo di veri e propri “scribi” della loro storia. È dunque doveroso domandarsi il senso di tale attitudine, rispetto ad una disposizione del tutto particolare che questa popolazione ha mostrato nei confronti della scrittura, alla sicurezza nel voler affidare il compito della sua prima “canonizzazione” a persone altre, così come alle vacillazioni e ai dubbi rispetto alla possibilità questa prima versione della loro storia potessero produrla solamente loro. È proprio sulla testimonianza e sul valore che i Wichí danno alla “scrittura della storia” e del mito che le autrici riflettono. Le storie narrate dai Wichí danno senso al loro presente e plasmano i loro futuro; la volontà tenace di “dire per iscritto” la propria storia, si trasforma in una nuova ed inedita modalità di mostrare, anche agli altri e con modalità altre, la propria “buona volontà”, il loro modo di essere nel mondo.
Z.A.Franceschi (2008). I Wichi' di Mision Nueva Pompeya (paragrafi 1-6-7-8-9). BOLOGNA : Odoya.
I Wichi' di Mision Nueva Pompeya (paragrafi 1-6-7-8-9)
FRANCESCHI, ZELDA ALICE
2008
Abstract
Le autrici di questo libro si concentrano sullo studio etnografico dei processi che hanno generato la scrittura tra alcune comunità tradizionalmente agrafe. La prospettiva è quella dei Wichí (Chaco, Argentina), una popolazione di cacciatori e raccoglitori, della loro appropriazione della scrittura e dei testi, di come essi li rapportino alla narrativa, al mito e alla testimonianza storica. Il tema della scrittura è stato proposto dai Wichí i quali hanno mostrato il desiderio tenace che proprio gli antropologi, si assumessero il ruolo di veri e propri “scribi” della loro storia. È dunque doveroso domandarsi il senso di tale attitudine, rispetto ad una disposizione del tutto particolare che questa popolazione ha mostrato nei confronti della scrittura, alla sicurezza nel voler affidare il compito della sua prima “canonizzazione” a persone altre, così come alle vacillazioni e ai dubbi rispetto alla possibilità questa prima versione della loro storia potessero produrla solamente loro. È proprio sulla testimonianza e sul valore che i Wichí danno alla “scrittura della storia” e del mito che le autrici riflettono. Le storie narrate dai Wichí danno senso al loro presente e plasmano i loro futuro; la volontà tenace di “dire per iscritto” la propria storia, si trasforma in una nuova ed inedita modalità di mostrare, anche agli altri e con modalità altre, la propria “buona volontà”, il loro modo di essere nel mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.