Genetic Architectures and Computation With the convergence of computation and biogenetics in the latter part of the 20th century and subsequent completion of the human genome project, we are now witnessing the emergence of a post-human era, which will transform the way we think and interact with the world at large. http://geneticarchitectures.blogspot.com - blog incipit Nella sua definizione storica l’architettura (arché, principio primo + tektòn, costruire o costruttore) è l’arte di costruire secondo i principi primi (o leggi universali). Con la convergenza tra biogenetica e computazione in architettura, le definizioni basilari necessitano un ripensamento e una nuova definizione alla luce della nostra coscienza della complessità. L’architettura diviene quindi “la costruzione generativa di mondi possibili” (Karl S. Chu). Forma, contenuto, tempo, spazio sono concetti che necessitano una ridefinizione alla luce di modificazioni possibili dalla nano alla giga scala. Il computer, inteso come macchina astratta (a partire dalla concettualizzazione che Alan Turing ne fece nel 1936), è il paradigma di lettura della realtà. Quantum computing, black hole computing e DNA computing sono realtà che stanno sulla soglia tra futuro prossimo e presente, pronte a entrare nel nostro quotidiano quanto prima. Considerando che il nostro DNA è costituito da combinazioni e permutazioni degli stessi 4 elementi che formano tutti gli altri esseri viventi, noi stessi potremmo diventare una forma di computazione (il recente completamento dello Human Genome Project ne è una interessante premessa). Secondo Stephen Wolfram, l’universo è una forma di computazione. L’assunto, provocatorio certo, ma anche profondo in quanto possibilità di riflessione, è uno dei punti di partenza, oltre alla Macchina Universale di Turing (UTM, lo schema teorico di tutti i computer) di questo studio. Oltre ad una definizione di una teoria Computazionale dell’architettura, si esplorano i sistemi di crescita e formazione del mondo biologico, per poi riprodurre quei sistemi in forma logica (sistema formale) e quindi in superfici e spazio (sistema di mapping). I sistemi biologici sono costituiti da algoritmi e patterns. La biomimetica studia il prodotto finito di un sistema altamente sofisticato di crescita ed evoluzione, ma da un punto di vista puramente esogeno, esterno al sistema. In questo studio sono invece indagati i processi endogeni comuni a tutti i sistemi biologici. Attraverso lo studio di sistemi auto replicanti, con algoritmi di sostituzione e algoritmi a matrice sono stati generati pattern da cui poi si sono ricavate superfici e spazi, non progettati in senso tradizionale del termine, ma progettati in quanto l’equazione generativa lo è stata, mentre le forme (forms and shapes) sono il derivato del processo di crescita e del sistema di mapping scelto per tradurre in spazi il sistema formale. In questo caso ci si è limitati a semplici studi in cui non ci sono alterazioni delle leggi, nè fattore tempo e alle lettere a,b e c non corrispondevano altro che coordinate o operazioni basiche di modellazione in sistemi di mappatura, ma si può anche far corrispondere alle stesse lettere equazioni complesse e, complicando le regole in modo da stabilire non regole generali per il sistema, ma rapporti locali distinti (ad esempio attraverso regole di vicinanza) e che possono dare risultati inattesi, fino a simulare un sistema emergente.

Erioli A, Vacca A. (2008). Ballota Nigra.

Ballota Nigra

ERIOLI, ALESSIO;
2008

Abstract

Genetic Architectures and Computation With the convergence of computation and biogenetics in the latter part of the 20th century and subsequent completion of the human genome project, we are now witnessing the emergence of a post-human era, which will transform the way we think and interact with the world at large. http://geneticarchitectures.blogspot.com - blog incipit Nella sua definizione storica l’architettura (arché, principio primo + tektòn, costruire o costruttore) è l’arte di costruire secondo i principi primi (o leggi universali). Con la convergenza tra biogenetica e computazione in architettura, le definizioni basilari necessitano un ripensamento e una nuova definizione alla luce della nostra coscienza della complessità. L’architettura diviene quindi “la costruzione generativa di mondi possibili” (Karl S. Chu). Forma, contenuto, tempo, spazio sono concetti che necessitano una ridefinizione alla luce di modificazioni possibili dalla nano alla giga scala. Il computer, inteso come macchina astratta (a partire dalla concettualizzazione che Alan Turing ne fece nel 1936), è il paradigma di lettura della realtà. Quantum computing, black hole computing e DNA computing sono realtà che stanno sulla soglia tra futuro prossimo e presente, pronte a entrare nel nostro quotidiano quanto prima. Considerando che il nostro DNA è costituito da combinazioni e permutazioni degli stessi 4 elementi che formano tutti gli altri esseri viventi, noi stessi potremmo diventare una forma di computazione (il recente completamento dello Human Genome Project ne è una interessante premessa). Secondo Stephen Wolfram, l’universo è una forma di computazione. L’assunto, provocatorio certo, ma anche profondo in quanto possibilità di riflessione, è uno dei punti di partenza, oltre alla Macchina Universale di Turing (UTM, lo schema teorico di tutti i computer) di questo studio. Oltre ad una definizione di una teoria Computazionale dell’architettura, si esplorano i sistemi di crescita e formazione del mondo biologico, per poi riprodurre quei sistemi in forma logica (sistema formale) e quindi in superfici e spazio (sistema di mapping). I sistemi biologici sono costituiti da algoritmi e patterns. La biomimetica studia il prodotto finito di un sistema altamente sofisticato di crescita ed evoluzione, ma da un punto di vista puramente esogeno, esterno al sistema. In questo studio sono invece indagati i processi endogeni comuni a tutti i sistemi biologici. Attraverso lo studio di sistemi auto replicanti, con algoritmi di sostituzione e algoritmi a matrice sono stati generati pattern da cui poi si sono ricavate superfici e spazi, non progettati in senso tradizionale del termine, ma progettati in quanto l’equazione generativa lo è stata, mentre le forme (forms and shapes) sono il derivato del processo di crescita e del sistema di mapping scelto per tradurre in spazi il sistema formale. In questo caso ci si è limitati a semplici studi in cui non ci sono alterazioni delle leggi, nè fattore tempo e alle lettere a,b e c non corrispondevano altro che coordinate o operazioni basiche di modellazione in sistemi di mappatura, ma si può anche far corrispondere alle stesse lettere equazioni complesse e, complicando le regole in modo da stabilire non regole generali per il sistema, ma rapporti locali distinti (ad esempio attraverso regole di vicinanza) e che possono dare risultati inattesi, fino a simulare un sistema emergente.
2008
Erioli A, Vacca A. (2008). Ballota Nigra.
Erioli A; Vacca A.
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