Il contributosviluppa un’analisi interpretativa del materiale autobiografico (“memorie”) annesso al procedimento giuridico-amministrativo necessario a richiedere lo status di rifugiato, inteso come dispositivo sociale in grado di fare emergere vissuti e identità di richiedenti asilo oltre gli stereotipi e le rappresentazioni mediatiche quotidiane. La specificità di tale documentazione è tale a partire dallo statuto stesso del rifugiato o richiedente asilo, la cui narrazione entra in una differente dimensione simbolica: «quella di chi fugge perché inseguito dalla persecuzione umana o dal destino». Nel passaggio tra migrante e rifugiato si apre uno sguardo per l’osservazione e la conoscenza, meno legato a stereotipi e più aperto all’accoglienza. I risultati di una indagine qualitativa condotta sul contenuto di 53 memorie di richiedenti asilo, raccolte nel biennio 2012-‘14 dalla Commissione territoriale della città Bologna insieme agli altri stakeholder coinvolti nel percorso di accoglienza della medesima provincia, fanno emergere contenuti capace di andare oltre il racconto “abituale” dei media. La narrazione che emerge dai diari dei soggetti analizzati permette la condivisione del dolore, insieme alla possibilità di appropriazione dello stesso, che rende il racconto legato non solo all’emozione, quanto piuttosto alla volontà di agire.
Russo, G. (2019). Exodus time: memorie di richiedenti asilo tra presente e futuro. Milano : Franco Angeli.
Exodus time: memorie di richiedenti asilo tra presente e futuro
Russo, Giovanna
2019
Abstract
Il contributosviluppa un’analisi interpretativa del materiale autobiografico (“memorie”) annesso al procedimento giuridico-amministrativo necessario a richiedere lo status di rifugiato, inteso come dispositivo sociale in grado di fare emergere vissuti e identità di richiedenti asilo oltre gli stereotipi e le rappresentazioni mediatiche quotidiane. La specificità di tale documentazione è tale a partire dallo statuto stesso del rifugiato o richiedente asilo, la cui narrazione entra in una differente dimensione simbolica: «quella di chi fugge perché inseguito dalla persecuzione umana o dal destino». Nel passaggio tra migrante e rifugiato si apre uno sguardo per l’osservazione e la conoscenza, meno legato a stereotipi e più aperto all’accoglienza. I risultati di una indagine qualitativa condotta sul contenuto di 53 memorie di richiedenti asilo, raccolte nel biennio 2012-‘14 dalla Commissione territoriale della città Bologna insieme agli altri stakeholder coinvolti nel percorso di accoglienza della medesima provincia, fanno emergere contenuti capace di andare oltre il racconto “abituale” dei media. La narrazione che emerge dai diari dei soggetti analizzati permette la condivisione del dolore, insieme alla possibilità di appropriazione dello stesso, che rende il racconto legato non solo all’emozione, quanto piuttosto alla volontà di agire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.