GENERAZIONE SCENARIO 2019_PRIME RAPPRESENTAZIONI. Milano, Teatro Verdi e Teatro Bruno Munari - 29 - 30 novembre 2019. Promosso e organizzato da Associazione Scenario. Direzione artistica Cristina Valenti. In collaborazione con Teatro del Buratto, con il sostegno di MIBAC e Regione Emilia-Romagna. Il Premio Scenario Periferie è sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. DESCRIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE: Dopo la Finale del Premio svoltasi il luglio scorso a Bologna nell’ambito della seconda edizione di Scenario Festival, giungono al debutto nazionale i vincitori e i segnalati del Premio Scenario e del Premio Scenario Periferie 2019: Favaro/Bandini, collettivo lunAzione, Carolina Cametti, Serena Guardone i cui lavori, nella loro forma compiuta, sono presentati a Milano il 29 e 30 novembre al Teatro Buratto e al Teatro Bruno Munari nell'ambito di un'iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario in collaborazione con il Teatro del Buratto, con il sostegno di MIBAC e di Regione Emilia-Romagna. Occasione unica di censimento, dialogo e confronto per le giovani generazioni, il Premio Scenario promosso da 34 teatri, centri e compagnie di innovazione distribuiti sul territorio nazionale, dal 1987 a oggi lavora sulla creatività giovanile, la va a scoprire, la stimola e la sostiene, spinge giovani artisti al di sotto dei 35 anni a inventare progetti, a tradurre le proprie visioni in proposte sceniche, continuando così ad approfondire il proprio ruolo di osservatorio del nuovo. Scenario lavora nel territorio che precede la formalizzazione della ricerca: accoglie progetti che non sono ancora diventati spettacolo, ma appartengono a necessità e linguaggi in via di esplorazione. La Giuria del Premio Scenario 2019 nell’ambito di Scenario Festival, presieduta da Marta Cuscunà (vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2009) e composta da Gianluca Balestra (presidente di Elsinor e direttore del Teatro Cantiere Florida di Firenze), Stefano Cipiciani (vicepresidente dell’Associazione Scenario, presidente di Fontemaggiore), Elena Di Gioia (direttrice artistica Agorà), Cristina Valenti (presidente e direttrice artistica dell’Associazione Scenario, docente di Storia del Nuovo Teatro e Teatro sociale, Università di Bologna), ha decretato i vincitori e i segnalati della Generazione Scenario 2019 che ora nella due giorni milanese giungono al loro debutto. Vincitore del Premio Scenario 2019 è “Una Vera Tragedia” di Favaro/Bandini (Milano), presentato al Teatro Bruno Munari il 29 novembre alle ore 21 e il 30 novembre alle ore 16.30. Lo spettacolo, che ricostruisce una tragedia familiare moltiplicandone piani temporali e modulazioni di identità, è stato premiato con la seguente motivazione: «Una Vera Tragedia è un’originale sperimentazione del dispositivo drammaturgico in cui il testo incombe sulla scena in forma di proiezione e procede con sorprendente autonomia scardinando il rapporto fra testo e azione drammatica. L’identità biografica e psicologica dei personaggi è continuamente resettata e messa in crisi in un interno borghese che richiama l’immaginario lynchiano e le atmosfere sospese e inquietanti dei dipinti di Hopper. In un momento in cui cinema e serie televisive propongono modalità narrative sempre più efficaci, Una Vera Tragedia è un thriller torbido e feroce che apre un discorso critico sulla prosa teatrale, ne scardina con radicalità i meccanismi rilanciando il teatro oltre i suoi codici». Vincitore della prima edizione del Premio Scenario Periferie è “Il colloquio” di collettivo lunAzione (Napoli) in scena al Teatro Bruno Munari il 29 novembre alle ore 22.30 e il 30 novembre alle ore 18, mette inscena la reclusione di tre donne che attendono l’inizio degli incontri con i detenuti fuori dal carcere di Poggioreale a Napoli. Premiato con la seguente motivazione: «Nella liminalità di un’attesa che è condivisione di un tempo sospeso, tre donne si contendono un territorio ristretto, dove i legami spezzati dal carcere si riflettono inesorabilmente in una reclusione altra, introiettata eppure reale. Fra legami negati e solidarietà imposta, Il colloquio è la fotografia spiazzata e spiazzante di un’antropologia indagata nelle sue ragioni sociali e culturali profonde e apparentemente immodificabili, dove il femminile è restituzione di un maschile assente e quindi fatto proprio, con efficace scelta registica, da tre attori capaci di aggiungere poesia all’inesorabilità di storie già scritte e aprire spiragli onirici imprevisti». Due le Segnalazioni Speciali. Uno stream of consciousness, una cascata di emozioni, sogni e riflessioni è “Bob Rapsodhy” di Carolina Cametti (Milano) in scena al Teatro Verdi il 29 novembre alle ore 16.30 e il 30 novembre alle ore 21, premiata con la seguente motivazione: «Un linguaggio che irrompe, come pioggia intrisa di poesia. In scena un corpo moltiplica le vite, i flussi, i desideri, taglienti e affilati, di un noi che spalanca un urlo, poetico e politico sulle ferite del nostro oggi. Con una originale e innovativa partitura drammaturgica e interpretativa, Carolina Cametti dimostra una intensa capacità di raccontare il presente, di far incontrare e scontrare paesaggi, di farsi carico di molte voci inanellandole nel gancio affilato della rima, del ritmo, del respiro che accelera, contrae, ferma, rincorre una inquieta rapsodia del dolore, una corsa accelerata in un possibile canto del mondo oggi. Bob Rapsodhy manifesta la cifra personale di una artista che ci sorprende come autrice e come interprete». Il disturbo alimentare che diventa narrazione civile, la malattia spogliata da qualsiasi senso di vergogna è “Mezzo chilo” di Serena Guardone (Capezzano Pianore, Lu) in scena al Teatro Verdi il 29 novembre alle ore 18 e il 30 novembre alle ore 22.30, premiata con la seguente motivazione: «Mezzo chilo racconta e interpreta il privato con coraggio e verità. Un diario che si fa narrazione civile nella capacità di infrangere con ironia il tabù della vergogna celata nella patologia. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati da una fragilità emotiva che si fa partitura fisica, Serena Guardone ci offre un teatro che esplora con consapevolezza e rigore il tema del disturbo alimentare». Rassegna stampa completa: https://www.associazionescenario.it/wp-content/uploads/2020/03/Rassegna-Stampa-debutti-Premio-Scenario-2019.pdf
Cristina Valenti (2019). GENERAZIONE SCENARIO 2019. PRIME RAPPRESENTAZIONI.
GENERAZIONE SCENARIO 2019. PRIME RAPPRESENTAZIONI
Cristina Valenti
2019
Abstract
GENERAZIONE SCENARIO 2019_PRIME RAPPRESENTAZIONI. Milano, Teatro Verdi e Teatro Bruno Munari - 29 - 30 novembre 2019. Promosso e organizzato da Associazione Scenario. Direzione artistica Cristina Valenti. In collaborazione con Teatro del Buratto, con il sostegno di MIBAC e Regione Emilia-Romagna. Il Premio Scenario Periferie è sostenuto da Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. DESCRIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE: Dopo la Finale del Premio svoltasi il luglio scorso a Bologna nell’ambito della seconda edizione di Scenario Festival, giungono al debutto nazionale i vincitori e i segnalati del Premio Scenario e del Premio Scenario Periferie 2019: Favaro/Bandini, collettivo lunAzione, Carolina Cametti, Serena Guardone i cui lavori, nella loro forma compiuta, sono presentati a Milano il 29 e 30 novembre al Teatro Buratto e al Teatro Bruno Munari nell'ambito di un'iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario in collaborazione con il Teatro del Buratto, con il sostegno di MIBAC e di Regione Emilia-Romagna. Occasione unica di censimento, dialogo e confronto per le giovani generazioni, il Premio Scenario promosso da 34 teatri, centri e compagnie di innovazione distribuiti sul territorio nazionale, dal 1987 a oggi lavora sulla creatività giovanile, la va a scoprire, la stimola e la sostiene, spinge giovani artisti al di sotto dei 35 anni a inventare progetti, a tradurre le proprie visioni in proposte sceniche, continuando così ad approfondire il proprio ruolo di osservatorio del nuovo. Scenario lavora nel territorio che precede la formalizzazione della ricerca: accoglie progetti che non sono ancora diventati spettacolo, ma appartengono a necessità e linguaggi in via di esplorazione. La Giuria del Premio Scenario 2019 nell’ambito di Scenario Festival, presieduta da Marta Cuscunà (vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2009) e composta da Gianluca Balestra (presidente di Elsinor e direttore del Teatro Cantiere Florida di Firenze), Stefano Cipiciani (vicepresidente dell’Associazione Scenario, presidente di Fontemaggiore), Elena Di Gioia (direttrice artistica Agorà), Cristina Valenti (presidente e direttrice artistica dell’Associazione Scenario, docente di Storia del Nuovo Teatro e Teatro sociale, Università di Bologna), ha decretato i vincitori e i segnalati della Generazione Scenario 2019 che ora nella due giorni milanese giungono al loro debutto. Vincitore del Premio Scenario 2019 è “Una Vera Tragedia” di Favaro/Bandini (Milano), presentato al Teatro Bruno Munari il 29 novembre alle ore 21 e il 30 novembre alle ore 16.30. Lo spettacolo, che ricostruisce una tragedia familiare moltiplicandone piani temporali e modulazioni di identità, è stato premiato con la seguente motivazione: «Una Vera Tragedia è un’originale sperimentazione del dispositivo drammaturgico in cui il testo incombe sulla scena in forma di proiezione e procede con sorprendente autonomia scardinando il rapporto fra testo e azione drammatica. L’identità biografica e psicologica dei personaggi è continuamente resettata e messa in crisi in un interno borghese che richiama l’immaginario lynchiano e le atmosfere sospese e inquietanti dei dipinti di Hopper. In un momento in cui cinema e serie televisive propongono modalità narrative sempre più efficaci, Una Vera Tragedia è un thriller torbido e feroce che apre un discorso critico sulla prosa teatrale, ne scardina con radicalità i meccanismi rilanciando il teatro oltre i suoi codici». Vincitore della prima edizione del Premio Scenario Periferie è “Il colloquio” di collettivo lunAzione (Napoli) in scena al Teatro Bruno Munari il 29 novembre alle ore 22.30 e il 30 novembre alle ore 18, mette inscena la reclusione di tre donne che attendono l’inizio degli incontri con i detenuti fuori dal carcere di Poggioreale a Napoli. Premiato con la seguente motivazione: «Nella liminalità di un’attesa che è condivisione di un tempo sospeso, tre donne si contendono un territorio ristretto, dove i legami spezzati dal carcere si riflettono inesorabilmente in una reclusione altra, introiettata eppure reale. Fra legami negati e solidarietà imposta, Il colloquio è la fotografia spiazzata e spiazzante di un’antropologia indagata nelle sue ragioni sociali e culturali profonde e apparentemente immodificabili, dove il femminile è restituzione di un maschile assente e quindi fatto proprio, con efficace scelta registica, da tre attori capaci di aggiungere poesia all’inesorabilità di storie già scritte e aprire spiragli onirici imprevisti». Due le Segnalazioni Speciali. Uno stream of consciousness, una cascata di emozioni, sogni e riflessioni è “Bob Rapsodhy” di Carolina Cametti (Milano) in scena al Teatro Verdi il 29 novembre alle ore 16.30 e il 30 novembre alle ore 21, premiata con la seguente motivazione: «Un linguaggio che irrompe, come pioggia intrisa di poesia. In scena un corpo moltiplica le vite, i flussi, i desideri, taglienti e affilati, di un noi che spalanca un urlo, poetico e politico sulle ferite del nostro oggi. Con una originale e innovativa partitura drammaturgica e interpretativa, Carolina Cametti dimostra una intensa capacità di raccontare il presente, di far incontrare e scontrare paesaggi, di farsi carico di molte voci inanellandole nel gancio affilato della rima, del ritmo, del respiro che accelera, contrae, ferma, rincorre una inquieta rapsodia del dolore, una corsa accelerata in un possibile canto del mondo oggi. Bob Rapsodhy manifesta la cifra personale di una artista che ci sorprende come autrice e come interprete». Il disturbo alimentare che diventa narrazione civile, la malattia spogliata da qualsiasi senso di vergogna è “Mezzo chilo” di Serena Guardone (Capezzano Pianore, Lu) in scena al Teatro Verdi il 29 novembre alle ore 18 e il 30 novembre alle ore 22.30, premiata con la seguente motivazione: «Mezzo chilo racconta e interpreta il privato con coraggio e verità. Un diario che si fa narrazione civile nella capacità di infrangere con ironia il tabù della vergogna celata nella patologia. Riuscendo a costruire un affresco di momenti scenici, veicolati da una fragilità emotiva che si fa partitura fisica, Serena Guardone ci offre un teatro che esplora con consapevolezza e rigore il tema del disturbo alimentare». Rassegna stampa completa: https://www.associazionescenario.it/wp-content/uploads/2020/03/Rassegna-Stampa-debutti-Premio-Scenario-2019.pdfI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.