La ricerca della quale si presentano qui gli esiti intende interrogarsi sui rapporti tra letteratura e architettura portandosi alla radice di una possibile relazione strutturale tra le due discipline, senza limitarsi alla pur essenziale rilevazione tematica nei testi letterari di luoghi o figure in qualche modo interessanti per la cultura architettonica. Se il progetto moderno di architettura, nelle sue pratiche ideative e operative, ha eletto a strumento privilegiato la rappresentazione per immagini, confinando la scrittura nell’ambito della teoria o della burocrazia, resta il fatto che una dimensione narrativa è ineliminabile dal processo creativo della architettura nel momento in cui, mettendosi in relazione con i suoi possibili destinatari e proponendosi la vita di concreti esseri umani come misura, è costretta a immaginare le azioni, passate o future, che attraverso essa prendono forma. D’altro canto la letteratura, nel suo immaginare la vita, o nel suo descriverla, non può che confrontarsi con la struttura, l’organizzazione e le forme dello spazio e dei luoghi in cui le azioni si svolgono e con il modo in cui tali contesti si modificano nel corso del tempo. Il centro di interesse del volume è l’individuazione di casi di studio in cui la affinità strutturale tra letteratura e architettura emerge come elemento caratterizzante il processo creativo e la riflessione sui modi in cui tale affinità si manifesta.
Andrea Borsari, M.C.S. (2019). Introduzione. Sesto San Giovanni (MI) : Mimesis.
Introduzione
Andrea Borsari;Matteo Cassani Simonetti;Giulio Iacoli
2019
Abstract
La ricerca della quale si presentano qui gli esiti intende interrogarsi sui rapporti tra letteratura e architettura portandosi alla radice di una possibile relazione strutturale tra le due discipline, senza limitarsi alla pur essenziale rilevazione tematica nei testi letterari di luoghi o figure in qualche modo interessanti per la cultura architettonica. Se il progetto moderno di architettura, nelle sue pratiche ideative e operative, ha eletto a strumento privilegiato la rappresentazione per immagini, confinando la scrittura nell’ambito della teoria o della burocrazia, resta il fatto che una dimensione narrativa è ineliminabile dal processo creativo della architettura nel momento in cui, mettendosi in relazione con i suoi possibili destinatari e proponendosi la vita di concreti esseri umani come misura, è costretta a immaginare le azioni, passate o future, che attraverso essa prendono forma. D’altro canto la letteratura, nel suo immaginare la vita, o nel suo descriverla, non può che confrontarsi con la struttura, l’organizzazione e le forme dello spazio e dei luoghi in cui le azioni si svolgono e con il modo in cui tali contesti si modificano nel corso del tempo. Il centro di interesse del volume è l’individuazione di casi di studio in cui la affinità strutturale tra letteratura e architettura emerge come elemento caratterizzante il processo creativo e la riflessione sui modi in cui tale affinità si manifesta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.