Programma Anonimo Trio. A due mandolini e Basso (ms Gimo 359) Senza indicazione | Largo | All:° Emanuele Barbella (Napoli, 1718-1777) Sonata a due mandolini (ms Gimo 14) I mov.: Andante, e con espressione Emanuele Barbella Duetto a due mandolini (ms Gimo 13) III e IV movimento: Minuetto. Alla francese | Gavotta Michel Corrette (Rouen, 1707 – Parigi, 1795) Sonnate Pour la Mandoline, per mandolino e basso (in Nouvelle Méthode pour apprendre à jouer en très peu de tems la Madõline, 1772) II movimento: Andante Gabriele Leone (c. 1725 – c. 1790) Sonata IV (in Six Sonates pour la Mandoline, avec la Basse. Œuvre IIE) I movimento, senza indicazione Michel Corrette Allemande | Le Cotisèe, per due mandolini in Nouvelle Méthode pour apprendre à jouer en très peu de tems la Madõline, 1772 Giovanni Battista Gervasio (c.1725-c.1785) Sinfonia a due mandolini, è Basso (ms Gimo 149) II movimento: Larghetto Andantino Antonio Riggieri (c. 1780s) La Fustemberg, Variationi N°. 10 per mandolino solo Giovanni Battista Gervasio Sinfonia a due mandolini, è Basso (ms Gimo 149) III movimento: All:° assaj spiritoso Domenico Scarlatti (1685-1757) Sonata K. 77 Moderato e cantabile | Minuetto Giovanni Fouchetti (1757-1789) Sonata Quarta (in Mèthode pour apprendre facilement à jouer de la mandolin à 4et à 6 cordes, 1771) Andante | Allegro Emanuele Barbella Duetto III (in Six Duos pour deux Violons ou deux Mandolines Avec une Basse ad Libitum) II movimento: Canzona alla napoletana Il concerto è dedicato al mandolino napoletano del XVIII secolo. E’ agli anni Quaranta di questo secolo, infatti, che gli organologi fanno verosimilmente risalire le prime tracce di quel nuovo mandolino a 4 ordini, accordato per quinte come il violino, con corde metalliche pizzicate con un plettro ricavato da penna di uccello, ponte mobile e curvatura della tavola armonica, che andrà man mano sostituendo il mandolino “barocco” a 4, 5 e 6 cori, accordato per quarte e suonato prevalentemente con i polpastrelli. Nella seconda metà del Settecento, il nuovo mandolino, suonato sia nelle famiglie altolocate sia nella strada, si diffuse da Napoli in tutta Europa, grazie ai numerosi musicisti, compositori e mandolinisti napoletani che viaggiarono e insegnarono nelle maggiori città europee, scrivendo i primi metodi e producendo un ampio repertorio di sonate, duetti, trii e concerti per mandolino. Le composizioni che verranno eseguite rappresentano infatti degli esempi brillanti dello “stile galante” e della cosiddetta Scuola napoletana del XVIII sec. Un repertorio mandolinistico squisitamente “urbano” e aristocratico, composto per essere suonato da virtuosi o anche da amatori, per “conversazioni tra amici” nelle mura domestiche, o per il solo diletto personale, nel quale ritroviamo echi di novene di Natale, ninne-nanne, danze, “affetti” vocali nelle melodie dei tempi lenti, repentini cambiamenti e allusioni stilistiche allo stile contrappuntistico e barocco. Un tipo di repertorio diffuso, eseguito e ascoltato nelle maggiori capitali Europee dell’epoca, in un’Europa ricca di scambi e illuminata da un’aristocrazia e dalla nascente ricca borghesia artistica e imprenditoriale. I compositori dei brani che saranno eseguiti provengono quasi tutti dall’area napoletana. Emanuele Barbella (Napoli, 14 aprile 1718- Napoli, 1 gennaio 1977) studiò violino e composizione al Conservatorio di Santa Maria di Loreto e fu compositore, virtuoso violinista e insegnante. Le sue composizioni per mandolino mostrano uno stile compositivo raffinato e colto. Antonio Riggieri (c. 1780s) è stato uno dei mandolinisti italiani che hanno insegnato e composto a Parigi nella seconda metà del XVIII secolo. Le sue 10 variazioni sul tema della Fustemberg rappresentano la sua opera più conosciuta, benché abbia scritto una serie di composizioni per mandolino, in particolare duetti. Giovanni Battista Gervasio (c.1725-c.1785) è stato virtuoso mandolinista e didatta, viaggiando da Napoli nelle maggiori capitali europee dell’epoca, pubblicando a Parigi il Méthode très facile pour apprendre à jouer de la Mandoline à quatre Cordes, 1767. La sua scrittura si nutre e allo stesso tempo esalta le potenzialità espressive, idiomatiche e organologiche del nuovo mandolino napoletano. Giovanni Fouchetti (1757-1789) è stato attivo soprattutto a Parigi e ha pubblicato uno dei primi metodi per lo strumento napoletano (1771). Michel Corrette (Rouen, 1707 – Parigi, 1795) è stato organista, compositore e insegnante francese, ed è ricordato per i numerosi metodi scritti per lo studio della tecnica di molti strumenti, fra i quali il Nouvelle Méthode per il mandolino. Sarà infine proposta la Sonata K 77 di Domenico Scarlatti (Napoli, 26 ottobre 1685 – Madrid, 23 luglio 1757), in una interpretazione originale con mandolino e colascione.

La musica fa storia. Divertimenti da camera. Concerto dei Solisti dell'Ensemble Galanterie a Plettri

Squillante M.;Addessi A. R.
;
2019

Abstract

Programma Anonimo Trio. A due mandolini e Basso (ms Gimo 359) Senza indicazione | Largo | All:° Emanuele Barbella (Napoli, 1718-1777) Sonata a due mandolini (ms Gimo 14) I mov.: Andante, e con espressione Emanuele Barbella Duetto a due mandolini (ms Gimo 13) III e IV movimento: Minuetto. Alla francese | Gavotta Michel Corrette (Rouen, 1707 – Parigi, 1795) Sonnate Pour la Mandoline, per mandolino e basso (in Nouvelle Méthode pour apprendre à jouer en très peu de tems la Madõline, 1772) II movimento: Andante Gabriele Leone (c. 1725 – c. 1790) Sonata IV (in Six Sonates pour la Mandoline, avec la Basse. Œuvre IIE) I movimento, senza indicazione Michel Corrette Allemande | Le Cotisèe, per due mandolini in Nouvelle Méthode pour apprendre à jouer en très peu de tems la Madõline, 1772 Giovanni Battista Gervasio (c.1725-c.1785) Sinfonia a due mandolini, è Basso (ms Gimo 149) II movimento: Larghetto Andantino Antonio Riggieri (c. 1780s) La Fustemberg, Variationi N°. 10 per mandolino solo Giovanni Battista Gervasio Sinfonia a due mandolini, è Basso (ms Gimo 149) III movimento: All:° assaj spiritoso Domenico Scarlatti (1685-1757) Sonata K. 77 Moderato e cantabile | Minuetto Giovanni Fouchetti (1757-1789) Sonata Quarta (in Mèthode pour apprendre facilement à jouer de la mandolin à 4et à 6 cordes, 1771) Andante | Allegro Emanuele Barbella Duetto III (in Six Duos pour deux Violons ou deux Mandolines Avec une Basse ad Libitum) II movimento: Canzona alla napoletana Il concerto è dedicato al mandolino napoletano del XVIII secolo. E’ agli anni Quaranta di questo secolo, infatti, che gli organologi fanno verosimilmente risalire le prime tracce di quel nuovo mandolino a 4 ordini, accordato per quinte come il violino, con corde metalliche pizzicate con un plettro ricavato da penna di uccello, ponte mobile e curvatura della tavola armonica, che andrà man mano sostituendo il mandolino “barocco” a 4, 5 e 6 cori, accordato per quarte e suonato prevalentemente con i polpastrelli. Nella seconda metà del Settecento, il nuovo mandolino, suonato sia nelle famiglie altolocate sia nella strada, si diffuse da Napoli in tutta Europa, grazie ai numerosi musicisti, compositori e mandolinisti napoletani che viaggiarono e insegnarono nelle maggiori città europee, scrivendo i primi metodi e producendo un ampio repertorio di sonate, duetti, trii e concerti per mandolino. Le composizioni che verranno eseguite rappresentano infatti degli esempi brillanti dello “stile galante” e della cosiddetta Scuola napoletana del XVIII sec. Un repertorio mandolinistico squisitamente “urbano” e aristocratico, composto per essere suonato da virtuosi o anche da amatori, per “conversazioni tra amici” nelle mura domestiche, o per il solo diletto personale, nel quale ritroviamo echi di novene di Natale, ninne-nanne, danze, “affetti” vocali nelle melodie dei tempi lenti, repentini cambiamenti e allusioni stilistiche allo stile contrappuntistico e barocco. Un tipo di repertorio diffuso, eseguito e ascoltato nelle maggiori capitali Europee dell’epoca, in un’Europa ricca di scambi e illuminata da un’aristocrazia e dalla nascente ricca borghesia artistica e imprenditoriale. I compositori dei brani che saranno eseguiti provengono quasi tutti dall’area napoletana. Emanuele Barbella (Napoli, 14 aprile 1718- Napoli, 1 gennaio 1977) studiò violino e composizione al Conservatorio di Santa Maria di Loreto e fu compositore, virtuoso violinista e insegnante. Le sue composizioni per mandolino mostrano uno stile compositivo raffinato e colto. Antonio Riggieri (c. 1780s) è stato uno dei mandolinisti italiani che hanno insegnato e composto a Parigi nella seconda metà del XVIII secolo. Le sue 10 variazioni sul tema della Fustemberg rappresentano la sua opera più conosciuta, benché abbia scritto una serie di composizioni per mandolino, in particolare duetti. Giovanni Battista Gervasio (c.1725-c.1785) è stato virtuoso mandolinista e didatta, viaggiando da Napoli nelle maggiori capitali europee dell’epoca, pubblicando a Parigi il Méthode très facile pour apprendre à jouer de la Mandoline à quatre Cordes, 1767. La sua scrittura si nutre e allo stesso tempo esalta le potenzialità espressive, idiomatiche e organologiche del nuovo mandolino napoletano. Giovanni Fouchetti (1757-1789) è stato attivo soprattutto a Parigi e ha pubblicato uno dei primi metodi per lo strumento napoletano (1771). Michel Corrette (Rouen, 1707 – Parigi, 1795) è stato organista, compositore e insegnante francese, ed è ricordato per i numerosi metodi scritti per lo studio della tecnica di molti strumenti, fra i quali il Nouvelle Méthode per il mandolino. Sarà infine proposta la Sonata K 77 di Domenico Scarlatti (Napoli, 26 ottobre 1685 – Madrid, 23 luglio 1757), in una interpretazione originale con mandolino e colascione.
2019
Squillante, M., Addessi, A.R., Krkljus, D.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/744358
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