Un gruppo di 5 maschi e 2 femmine di procione (Procyon lotor, Linneo 1758), ospitato in un ricovero per fauna selvatica, è stato sottoposto ad un programma di arricchimento consistente nell’introduzione di arredi fissi e di dispositivi promuoventi esplorazione e manipolazione. Le osservazioni comportamentali sono state accompagnate da campionamento di pelo per la determinazione di cortisolo, testosterone e progesterone, al fine di evidenziare il substrato ormonale delle interazioni sociali (steroidi sessuali) e per valutare l’entità e l’andamento nel tempo dello stress cronico. Lo studio, durato 4 mesi, comprendeva due fasi: in assenza e in presenza di arricchimenti. Dall’analisi dei dati comportamentali emerge che l’introduzione di arricchimenti promuove una diminuzione nelle frequenze dei comportamenti agonistici (N=7, p=0.018, test di Wilcoxon a campioni appaiati), di evitamento (p=0.028) e affiliativi (p=0.028). L’effetto di distrazione dall’attività agonistica era presumibilmente transitorio, non avendo promosso strategie di condivisione o scambio sociale. Diminuiva (p=0.018) anche l’inattività, che tuttavia non sembra essere una risposta tipica della specie alle condizioni di cattività. Venivano invece favoriti i comportamenti di foraggiamento (p=0.028) e manipolazione (p=0.018). Infine, non si è registrata alcuna significativa riduzione nelle frequenze degli indicatori comportamentali di stress acuto (scrollarsi, grattarsi), ma solo in quelli denotanti inquietudine (pacing, sbadigliare: p=0.018). I livelli degli steroidi non mostravano alcuna relazione con questi markers comportamentali, mentre sembra emergere l’indicazione di una relazione positiva tra cortisolo e comportamenti agonistici e negativa tra di esso e comportamenti affiliativi. Tuttavia, il valore di queste osservazioni è seriamente limitato dalla ristrettezza del campione: infatti è stato possibile determinare i livelli steroidei per soli 4 individui. In conclusione, pur a fronte di molteplici effetti apparentemente positivi, non è stato possibile misurare in maniera convincente un eventuale effetto sul benessere in termini di riduzione dello stress.
Effetti di un arricchimento ambientale su procioni in cattività / CARLONI E.; Accorsi P.A.; Di Cesare V.. - STAMPA. - (2008), pp. 35-35. (Intervento presentato al convegno SIE 2008, XXIII Congresso nazionale della Società Italiana di Etologia, tenutosi a Arcavacata di Rende (Cosenza), nel 17-21 Settembre 2008).
Effetti di un arricchimento ambientale su procioni in cattività.
ACCORSI, PIER ATTILIO;
2008
Abstract
Un gruppo di 5 maschi e 2 femmine di procione (Procyon lotor, Linneo 1758), ospitato in un ricovero per fauna selvatica, è stato sottoposto ad un programma di arricchimento consistente nell’introduzione di arredi fissi e di dispositivi promuoventi esplorazione e manipolazione. Le osservazioni comportamentali sono state accompagnate da campionamento di pelo per la determinazione di cortisolo, testosterone e progesterone, al fine di evidenziare il substrato ormonale delle interazioni sociali (steroidi sessuali) e per valutare l’entità e l’andamento nel tempo dello stress cronico. Lo studio, durato 4 mesi, comprendeva due fasi: in assenza e in presenza di arricchimenti. Dall’analisi dei dati comportamentali emerge che l’introduzione di arricchimenti promuove una diminuzione nelle frequenze dei comportamenti agonistici (N=7, p=0.018, test di Wilcoxon a campioni appaiati), di evitamento (p=0.028) e affiliativi (p=0.028). L’effetto di distrazione dall’attività agonistica era presumibilmente transitorio, non avendo promosso strategie di condivisione o scambio sociale. Diminuiva (p=0.018) anche l’inattività, che tuttavia non sembra essere una risposta tipica della specie alle condizioni di cattività. Venivano invece favoriti i comportamenti di foraggiamento (p=0.028) e manipolazione (p=0.018). Infine, non si è registrata alcuna significativa riduzione nelle frequenze degli indicatori comportamentali di stress acuto (scrollarsi, grattarsi), ma solo in quelli denotanti inquietudine (pacing, sbadigliare: p=0.018). I livelli degli steroidi non mostravano alcuna relazione con questi markers comportamentali, mentre sembra emergere l’indicazione di una relazione positiva tra cortisolo e comportamenti agonistici e negativa tra di esso e comportamenti affiliativi. Tuttavia, il valore di queste osservazioni è seriamente limitato dalla ristrettezza del campione: infatti è stato possibile determinare i livelli steroidei per soli 4 individui. In conclusione, pur a fronte di molteplici effetti apparentemente positivi, non è stato possibile misurare in maniera convincente un eventuale effetto sul benessere in termini di riduzione dello stress.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.