L’istintiva refrattarietà espressa dalla magistratura ordinaria verso i rischi di sovrapposizione con il giudizio politico, compensata da una costante propensione al formalismo giuridico, contribuisce nei processi del dopoguerra a modulare con accenti di particolare rigore la valutazione dei giudici delle Corti d'Assise Straordinarie sugli imputati protagonisti della giustizia straordinaria fascista: colpevoli all’interno di un complesso gioco di specchi di evidenziare le fragilità dello stesso corpo professionale, mettendo in scena quello che viene percepito come un intollerabile «atto di dileggio della cultura giuridica nazionale e dei principi del diritto penale».
Toni Rovatti (2019). Lo specchio della giustizia fascista. Il giudizio sui membri dei tribunali straordinari. Bologna : il Mulino.
Lo specchio della giustizia fascista. Il giudizio sui membri dei tribunali straordinari
Toni Rovatti
2019
Abstract
L’istintiva refrattarietà espressa dalla magistratura ordinaria verso i rischi di sovrapposizione con il giudizio politico, compensata da una costante propensione al formalismo giuridico, contribuisce nei processi del dopoguerra a modulare con accenti di particolare rigore la valutazione dei giudici delle Corti d'Assise Straordinarie sugli imputati protagonisti della giustizia straordinaria fascista: colpevoli all’interno di un complesso gioco di specchi di evidenziare le fragilità dello stesso corpo professionale, mettendo in scena quello che viene percepito come un intollerabile «atto di dileggio della cultura giuridica nazionale e dei principi del diritto penale».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.