Il volume raccoglie una serie di contributi multidisciplinari sull'educazione all'espressione artistica, che tentano di rispondere alle nuove domande, poste in un’epoca caratterizzata da una "esteticità diffusa" e dalla figura del "consumatore estetico", sul nesso tra la "spontaneità" del processo creativo-artistico e le dinamiche educative e formative nei diversi contesti formativi. In particolare ci si confronta con le due polarità strutturali della riflessione pedagogica sull'espressione artistica: da una parte la prospettiva dell'educazione all'arte/espressione artistica; dall'altra quella della educazione attraverso le arti/l'espressione artistica. Buona parte delle riflessioni hanno per lo più origine nei campi artistico-espressivi, la cui ricchezza e complessità, anche se foriera di potenziale frammentarietà, è tutta e sempre di reale interesse pedagogico. In esso è pure presente l’attenzione prestata da alcuni filoni pedagogici agli aspetti emotivo-affettivi ed estetico-cognitivi delle attività artistico-espressive. L’integrazione delle dimensioni antropologiche prima citate vanno a coincidere, parafrasando in qualche modo la celebre espressione di Dewey, con l’obbligo etico-pedagogico di dare alle nuove generazioni il meglio di quanto la cultura umana (anche in campo artistico) ha prodotto. Si tratta comunque di superare la visione romantica e, al tempo stesso, “capitalistica” dell’artista e dell’espressione artistica per approdare a considerare l’espressione artistica una componente irrinunciabile della maturazione dell’Io in rapporto con il Sé. Si rischia altrimenti una “deformazione” antiestetica della crescita globale e integrale della persona.
Michele Caputo (2019). Espressione artistica e contesti formativi. Milano : FrancoAngeli.
Espressione artistica e contesti formativi
Michele Caputo
2019
Abstract
Il volume raccoglie una serie di contributi multidisciplinari sull'educazione all'espressione artistica, che tentano di rispondere alle nuove domande, poste in un’epoca caratterizzata da una "esteticità diffusa" e dalla figura del "consumatore estetico", sul nesso tra la "spontaneità" del processo creativo-artistico e le dinamiche educative e formative nei diversi contesti formativi. In particolare ci si confronta con le due polarità strutturali della riflessione pedagogica sull'espressione artistica: da una parte la prospettiva dell'educazione all'arte/espressione artistica; dall'altra quella della educazione attraverso le arti/l'espressione artistica. Buona parte delle riflessioni hanno per lo più origine nei campi artistico-espressivi, la cui ricchezza e complessità, anche se foriera di potenziale frammentarietà, è tutta e sempre di reale interesse pedagogico. In esso è pure presente l’attenzione prestata da alcuni filoni pedagogici agli aspetti emotivo-affettivi ed estetico-cognitivi delle attività artistico-espressive. L’integrazione delle dimensioni antropologiche prima citate vanno a coincidere, parafrasando in qualche modo la celebre espressione di Dewey, con l’obbligo etico-pedagogico di dare alle nuove generazioni il meglio di quanto la cultura umana (anche in campo artistico) ha prodotto. Si tratta comunque di superare la visione romantica e, al tempo stesso, “capitalistica” dell’artista e dell’espressione artistica per approdare a considerare l’espressione artistica una componente irrinunciabile della maturazione dell’Io in rapporto con il Sé. Si rischia altrimenti una “deformazione” antiestetica della crescita globale e integrale della persona.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.