I tossinologi generalmente distinguono gli animali velenosi da quelli tossici. Il termine animale velenoso viene attribuito a quelle creature capaci di produrre veleno da una ghiandola secernente fortemente sviluppata o da un gruppo di cellule e, quindi, di inoculare la tossina tramite un morso o un pungiglione. Sono invece considerati tossici quegli animali i cui tessuti, in parte o interamente, sono tali. Questi animali non hanno un meccanismo o una struttura per inoculare i loro veleni: l’intossicazione avviene tramite ingestione. In tutte le specie animali, inclusi gli uccelli, vi sono animali velenosi o tossici. Sono distribuiti ampiamente in tutto il regno animale, dal protista unicellulare Alexandrium (Gonyaulax) fino a certi mammiferi, l’ornitorinco e il topo ragno dalla coda corta. Si contano almeno 400 specie di serpenti pericolosi per l’uomo e numerosissime specie di artropodi tossici e velenosi. Inoltre, si conoscono circa 1500 specie di animali marini tossici, presenti in quasi tutti i mari e gli oceani. Il veleno può avere una o più funzioni nel sistema di difesa dell’animale: un ruolo d’attacco, come nella cattura e digestione del cibo, o di difesa dell’animale, per proteggersi da predatori ed aggressori. Può anche svolgere entrambe le funzioni. Il serpente usa principalmente il veleno per assicurarsi il cibo. A questo proposito, il veleno rappresenta un mezzo più efficace rispetto a velocità, dimensioni, forza, capacità di nascondersi o altre caratteristiche dei serpenti non velenosi. Il veleno, inoltre, gioca un ruolo nell’atteggiamento di difesa. I ragni velenosi usano la tossina per paralizzare la loro preda prima di estrarne l’emolinfa ed i liquidi corporei. Scopo primario del veleno non è, quindi, uccidere la preda, ma immobilizzarla. Lo stesso può essere detto degli scorpioni, sebbene questi non utilizzino il veleno per scopi difensivi. Nei pesci, quali i pesci scorpione e i pesci pietra, e negli elasmobranchi, quale la razza, l’apparato velenifero è usato per la difesa dell’animale e non per assicurarsi il cibo, come indicato anche dall’analisi chimica e farmacologica del veleno stesso. I veleni usati in azioni d’attacco si trovano nel polo orale dell’animale, mentre quelli usati in azioni di difesa si trovano nel polo aborale oppure nei tessuti dermici, come nel caso della razza e dei pesci scorpione. Il veleno può inoltre essere una sostanza derivante dalla catena alimentare o un prodotto del metabolismo. Man mano che il veleno passa da un animale all’altro attraverso la catena alimentare, sempre più tossina viene ad accumularsi.
HRELIA P., FIMOGNARI C. (2007). Effetti tossici delle tossine degli animali terrestri.. ROMA : EMSI.
Effetti tossici delle tossine degli animali terrestri.
HRELIA, PATRIZIA;FIMOGNARI, CARMELA
2007
Abstract
I tossinologi generalmente distinguono gli animali velenosi da quelli tossici. Il termine animale velenoso viene attribuito a quelle creature capaci di produrre veleno da una ghiandola secernente fortemente sviluppata o da un gruppo di cellule e, quindi, di inoculare la tossina tramite un morso o un pungiglione. Sono invece considerati tossici quegli animali i cui tessuti, in parte o interamente, sono tali. Questi animali non hanno un meccanismo o una struttura per inoculare i loro veleni: l’intossicazione avviene tramite ingestione. In tutte le specie animali, inclusi gli uccelli, vi sono animali velenosi o tossici. Sono distribuiti ampiamente in tutto il regno animale, dal protista unicellulare Alexandrium (Gonyaulax) fino a certi mammiferi, l’ornitorinco e il topo ragno dalla coda corta. Si contano almeno 400 specie di serpenti pericolosi per l’uomo e numerosissime specie di artropodi tossici e velenosi. Inoltre, si conoscono circa 1500 specie di animali marini tossici, presenti in quasi tutti i mari e gli oceani. Il veleno può avere una o più funzioni nel sistema di difesa dell’animale: un ruolo d’attacco, come nella cattura e digestione del cibo, o di difesa dell’animale, per proteggersi da predatori ed aggressori. Può anche svolgere entrambe le funzioni. Il serpente usa principalmente il veleno per assicurarsi il cibo. A questo proposito, il veleno rappresenta un mezzo più efficace rispetto a velocità, dimensioni, forza, capacità di nascondersi o altre caratteristiche dei serpenti non velenosi. Il veleno, inoltre, gioca un ruolo nell’atteggiamento di difesa. I ragni velenosi usano la tossina per paralizzare la loro preda prima di estrarne l’emolinfa ed i liquidi corporei. Scopo primario del veleno non è, quindi, uccidere la preda, ma immobilizzarla. Lo stesso può essere detto degli scorpioni, sebbene questi non utilizzino il veleno per scopi difensivi. Nei pesci, quali i pesci scorpione e i pesci pietra, e negli elasmobranchi, quale la razza, l’apparato velenifero è usato per la difesa dell’animale e non per assicurarsi il cibo, come indicato anche dall’analisi chimica e farmacologica del veleno stesso. I veleni usati in azioni d’attacco si trovano nel polo orale dell’animale, mentre quelli usati in azioni di difesa si trovano nel polo aborale oppure nei tessuti dermici, come nel caso della razza e dei pesci scorpione. Il veleno può inoltre essere una sostanza derivante dalla catena alimentare o un prodotto del metabolismo. Man mano che il veleno passa da un animale all’altro attraverso la catena alimentare, sempre più tossina viene ad accumularsi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.