Fin dai tempi più remoti gli uomini hanno scrutato il cielo, non soltanto per trarre da esso indicazioni sui periodi più adatti per le attività agricole e per la navigazione, ma anche e soprattutto per cercare di comprendere la ragione della loro esistenza. La purezza incontaminata del Cielo si contrapponeva, infatti, ad una Terra piena di difficoltà, insidie, guerre, malattie e morte ed era naturale pensare che il Cielo avrebbe accolto le anime dei mortali che si erano distinti per le loro azioni sulla Terra. Nel moto ordinato dei corpi celesti i nostri antichi progenitori vedevano, inoltre, il riflesso di un ordine superiore le cui indicazioni sarebbero state fondamentali per guidare il cammino di chi si trovava a vivere confinato sul nostro pianeta. In realtà l'ordine celeste era solo apparente e derivava dal moto della Terra, ma, come la Storia ci insegna, non fu per niente facile accettare questo cambiamento di prospettiva. Ancora più difficile da accettare, tuttavia, fu la scoperta dell'esistenza di innumerevoli galassie, come la nostra, che all'inizio del secolo passato ci rese d'improvviso infinitamente piccoli ed insignificanti. In questo caso non ci furono clamori o controversie ma l'effetto sull'Io fu così sconvolgente da giocare un ruolo non irrilevante nel malessere diffuso che emerge in numerose forme artistiche del Novecento.
Focardi, P. (2019). L'uomo e il cosmo. Breve viaggio nella scienza che ci ha resi infinitamente piccoli. Bologna : Bononia University Press srl 1088press [10.12878/1088PRESSBYTE2019_3].
L'uomo e il cosmo. Breve viaggio nella scienza che ci ha resi infinitamente piccoli
Focardi, Paola
2019
Abstract
Fin dai tempi più remoti gli uomini hanno scrutato il cielo, non soltanto per trarre da esso indicazioni sui periodi più adatti per le attività agricole e per la navigazione, ma anche e soprattutto per cercare di comprendere la ragione della loro esistenza. La purezza incontaminata del Cielo si contrapponeva, infatti, ad una Terra piena di difficoltà, insidie, guerre, malattie e morte ed era naturale pensare che il Cielo avrebbe accolto le anime dei mortali che si erano distinti per le loro azioni sulla Terra. Nel moto ordinato dei corpi celesti i nostri antichi progenitori vedevano, inoltre, il riflesso di un ordine superiore le cui indicazioni sarebbero state fondamentali per guidare il cammino di chi si trovava a vivere confinato sul nostro pianeta. In realtà l'ordine celeste era solo apparente e derivava dal moto della Terra, ma, come la Storia ci insegna, non fu per niente facile accettare questo cambiamento di prospettiva. Ancora più difficile da accettare, tuttavia, fu la scoperta dell'esistenza di innumerevoli galassie, come la nostra, che all'inizio del secolo passato ci rese d'improvviso infinitamente piccoli ed insignificanti. In questo caso non ci furono clamori o controversie ma l'effetto sull'Io fu così sconvolgente da giocare un ruolo non irrilevante nel malessere diffuso che emerge in numerose forme artistiche del Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.