Il contributo si propone di esaminare ed approfondire le problematiche giuridiche sottese alla fattispecie delle spiagge libere attrezzate. Si evidenza che il contributo, in primo luogo, intende offrire un inquadramento dogmatico della fattispecie, in quanto la tematica affrontata non è mai stata fatta oggetto di alcuna pregressa indagine organica e ricostruttiva. In via generale, le spiagge libere attrezzate devono essere intese quali porzioni di demanio marittimo affidate in concessione ad un ente pubblico ovvero gestite da un soggetto privato. Le spiagge libere attrezzate, riservate principalmente alla balneazione, se da un lato devono garantire alla collettività un’utilizzazione gratuita dell’area, possono al contempo prevedere la fornitura di attrezzature da spiaggia nonchè l’erogazione di servizi aggiuntivi dietro pagamento di un corrispettivo. Ad un inquadramento giuridico dell’istituto segue la disamina della regolamentazione vigente a livello regionale e locale. In particolare, l’attenzione è rivolta alla L.R. 28 aprile 1999, n. 13 (come successivamente modificata) emanata dalla Regione Liguria, la quale è stata la prima ad intervenire mediante l’adozione di norme specifiche intese a disciplinare le spiagge libere attrezzate, in una prospettiva di valorizzazione della fruizione collettiva di tali beni. L’indagine è poi estesa alle singole previsioni accolte in materia da ulteriori Amministrazioni regionali e comunali. Il contributo intende, altresì, analizzare la problematica relativa alla ripartizione della linea di costa tra aree adibite ad uso pubblico ed aree riservate ad uso speciale. Posto che alcune Regioni, nell’individuazione delle spiagge libere attrezzate, hanno manifestato la tendenza a prevedere considerevoli percentuali di spiagge da riservare ad uso speciale, il contributo intende effettuare un’indagine comparativa con le soluzioni accolte nel sistema giuridico francese, il quale, nell’offrire una particolare disciplina di tutela del patrimonio paesaggistico e della libertà di accesso alle spiagge, ha invece introdotto disposizioni volte a privilegiare la previsione di aree riservate alla pubblica fruizione. L’analisi è poi rivolta all’individuazione degli elementi costitutivi della fattispecie, in una prospettiva di comparazione con quelli che connotano le differenti tipologie di spiaggia affidata in concessione e spiaggia libera. In particolare, il contributo intende chiarire se l’ente pubblico, in sede di rilascio della concessione di un’area demaniale marittima per la gestione di una spiaggia libera attrezzata, sia comunque tenuto ad effettuare un raffronto tra uso particolare ed uso generale del bene pubblico, al fine di valutare quale tra essi risulti più proficuo e conforme all’interesse della collettività. L’indagine è condotta alla luce delle soluzioni cui sono pervenuti i giudici amministrativi. Il contributo, infine, si propone di approfondire i modelli di gestione delle spiagge libere attrezzate ed il regime di responsabilità dell’ente pubblico per i danni subiti dagli utenti nella fruizione del bene. Lo studio è svolto anche alla luce della regolamentazione vigente a livello regionale e locale.
Alessandra Romagnoli (2019). Le spiagge libere attrezzate: elementi costitutivi e regime giuridico nel quadro della produzione normativa regionale e locale. Bari : Cacucci Editore.
Le spiagge libere attrezzate: elementi costitutivi e regime giuridico nel quadro della produzione normativa regionale e locale
Alessandra Romagnoli
2019
Abstract
Il contributo si propone di esaminare ed approfondire le problematiche giuridiche sottese alla fattispecie delle spiagge libere attrezzate. Si evidenza che il contributo, in primo luogo, intende offrire un inquadramento dogmatico della fattispecie, in quanto la tematica affrontata non è mai stata fatta oggetto di alcuna pregressa indagine organica e ricostruttiva. In via generale, le spiagge libere attrezzate devono essere intese quali porzioni di demanio marittimo affidate in concessione ad un ente pubblico ovvero gestite da un soggetto privato. Le spiagge libere attrezzate, riservate principalmente alla balneazione, se da un lato devono garantire alla collettività un’utilizzazione gratuita dell’area, possono al contempo prevedere la fornitura di attrezzature da spiaggia nonchè l’erogazione di servizi aggiuntivi dietro pagamento di un corrispettivo. Ad un inquadramento giuridico dell’istituto segue la disamina della regolamentazione vigente a livello regionale e locale. In particolare, l’attenzione è rivolta alla L.R. 28 aprile 1999, n. 13 (come successivamente modificata) emanata dalla Regione Liguria, la quale è stata la prima ad intervenire mediante l’adozione di norme specifiche intese a disciplinare le spiagge libere attrezzate, in una prospettiva di valorizzazione della fruizione collettiva di tali beni. L’indagine è poi estesa alle singole previsioni accolte in materia da ulteriori Amministrazioni regionali e comunali. Il contributo intende, altresì, analizzare la problematica relativa alla ripartizione della linea di costa tra aree adibite ad uso pubblico ed aree riservate ad uso speciale. Posto che alcune Regioni, nell’individuazione delle spiagge libere attrezzate, hanno manifestato la tendenza a prevedere considerevoli percentuali di spiagge da riservare ad uso speciale, il contributo intende effettuare un’indagine comparativa con le soluzioni accolte nel sistema giuridico francese, il quale, nell’offrire una particolare disciplina di tutela del patrimonio paesaggistico e della libertà di accesso alle spiagge, ha invece introdotto disposizioni volte a privilegiare la previsione di aree riservate alla pubblica fruizione. L’analisi è poi rivolta all’individuazione degli elementi costitutivi della fattispecie, in una prospettiva di comparazione con quelli che connotano le differenti tipologie di spiaggia affidata in concessione e spiaggia libera. In particolare, il contributo intende chiarire se l’ente pubblico, in sede di rilascio della concessione di un’area demaniale marittima per la gestione di una spiaggia libera attrezzata, sia comunque tenuto ad effettuare un raffronto tra uso particolare ed uso generale del bene pubblico, al fine di valutare quale tra essi risulti più proficuo e conforme all’interesse della collettività. L’indagine è condotta alla luce delle soluzioni cui sono pervenuti i giudici amministrativi. Il contributo, infine, si propone di approfondire i modelli di gestione delle spiagge libere attrezzate ed il regime di responsabilità dell’ente pubblico per i danni subiti dagli utenti nella fruizione del bene. Lo studio è svolto anche alla luce della regolamentazione vigente a livello regionale e locale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.