Quando nel 1929 il Bidez pubblicò il suo lavoro sulla tradizione manoscritta delle opere dell’Imperatore Giuliano sembrò che risul- tasse confermata l’accusa fatta da Giorgio di Trebisonda – sia nelle Comparationes philosophorum Aristotelis et Platonis, sia nel più tardo Adversus Theodorum Gazam – che Pletone avesse praticato, nel circolo dei suoi scolari a Mistrà, un vero culto del Sole «quasi deus sit et anima mundi»; un’adorazione che comportava preghiere quotidiane in versi ed in prosa. Il Bidez infatti trovò in margine a due manoscritti dell’Oratio in Solem regem di Giuliano, copiati in Italia tra il 1489 ed il 1490, alcune commoventi parole del copista – cioè di uno scolaro e familiare di Gemisto, Demetrio Rhaoul Kavàkis –che parevano confermare quel culto intrattenuto anni prima segretamen- te nel gruppo di Mistrà: «mi è testimone il Sole che un tale desiderio di Lui ho avuto anch’io sin da quando non avevo ancora diciassette anni e nessuno mi aveva ancora insegnato alcunchè di Lui; e anche ora a settantaquattro anni sempre mi cresce il desiderio di Lui»2.
Franco Bacchelli (2017). GEMISTO PLETONE, DEMETRIO RHAOUL KAVÀKIS ED IL CULTO DEL SOLE. Milano : Editoriale Jouvence.
GEMISTO PLETONE, DEMETRIO RHAOUL KAVÀKIS ED IL CULTO DEL SOLE
Franco Bacchelli
2017
Abstract
Quando nel 1929 il Bidez pubblicò il suo lavoro sulla tradizione manoscritta delle opere dell’Imperatore Giuliano sembrò che risul- tasse confermata l’accusa fatta da Giorgio di Trebisonda – sia nelle Comparationes philosophorum Aristotelis et Platonis, sia nel più tardo Adversus Theodorum Gazam – che Pletone avesse praticato, nel circolo dei suoi scolari a Mistrà, un vero culto del Sole «quasi deus sit et anima mundi»; un’adorazione che comportava preghiere quotidiane in versi ed in prosa. Il Bidez infatti trovò in margine a due manoscritti dell’Oratio in Solem regem di Giuliano, copiati in Italia tra il 1489 ed il 1490, alcune commoventi parole del copista – cioè di uno scolaro e familiare di Gemisto, Demetrio Rhaoul Kavàkis –che parevano confermare quel culto intrattenuto anni prima segretamen- te nel gruppo di Mistrà: «mi è testimone il Sole che un tale desiderio di Lui ho avuto anch’io sin da quando non avevo ancora diciassette anni e nessuno mi aveva ancora insegnato alcunchè di Lui; e anche ora a settantaquattro anni sempre mi cresce il desiderio di Lui»2.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.