Nella storiografia dedicata al tema “lavoro e salute” è mancata fino a ora una esplicita prospettiva di genere. Questo volume costituisce un primo tentativo di porre al centro dell’attenzione il rapporto tra genere, salute e lavoro, a partire da una pluralità di sguardi, contesti e scansioni cronologiche. Il periodo compreso tra gli anni Venti e Settanta del Novecento appare centrale non solo per l’industrializzazione italiana, ma anche per il maturare di una riflessione medico-scientifica che, dagli anni del secondo dopoguerra, si salda con una significativa elaborazione e azione politico-sindacale, che si dispiegherà compiutamente nei suoi caratteri innovativi negli anni della grande conflittualità (1968-1973). Il volume è articolato in due parti. Nella prima sezione, dedicata a “Dibattiti, regolamentazioni e narrazioni”, si traccia, attraverso uno sguardo di genere, una analisi del rapporto tra salute e lavoro nell’Italia contemporanea. Si parte da una panoramica sugli aspetti legislativi e istituzionali esaminati nella loro evoluzione nel corso del Novecento, per proseguire con una serie di approfondimenti relativi a temi quali: il rapporto tra femminismo sindacale e medicina del lavoro negli anni Settanta; il contributo femminile nel dibattito sulla prevenzione e formazione nell’esperienza delle 150 ore; le narrazioni femminili dei disastri industriali nell’Italia repubblicana. In questa prima parte del volume l’attenzione è concentrata prevalentemente sulla realtà nazionale, con alcuni approfondimenti relativi al triangolo industriale. La seconda parte del volume propone quattro casi di studio relativi a “contesti industriali” differenti tra loro ma tutti accomunati dall’essere periferici rispetto alle realtà produttive solitamente più indagate nell’Italia del Novecento. Emergono così temi e forme della mobilitazione femminile tra fabbrica e territorio nel caso forlivese; rivendicazioni per il diritto alla salute al calzificio Omsa di Faenza, sempre in Romagna; fonti, memorie e testimonianze del lavoro al femminile negli stabilimenti pistoiesi della Società Metallurgica Italiana e nelle miniere del Sulcis-Iglesiente in Sardegna.
Eloisa Betti, Carlo De Maria (2020). Genere, salute e lavoro dal fascismo alla Repubblica. Spazi urbani e contesti industriali. Roma : Bradypus.
Genere, salute e lavoro dal fascismo alla Repubblica. Spazi urbani e contesti industriali
Eloisa Betti;Carlo De Maria
2020
Abstract
Nella storiografia dedicata al tema “lavoro e salute” è mancata fino a ora una esplicita prospettiva di genere. Questo volume costituisce un primo tentativo di porre al centro dell’attenzione il rapporto tra genere, salute e lavoro, a partire da una pluralità di sguardi, contesti e scansioni cronologiche. Il periodo compreso tra gli anni Venti e Settanta del Novecento appare centrale non solo per l’industrializzazione italiana, ma anche per il maturare di una riflessione medico-scientifica che, dagli anni del secondo dopoguerra, si salda con una significativa elaborazione e azione politico-sindacale, che si dispiegherà compiutamente nei suoi caratteri innovativi negli anni della grande conflittualità (1968-1973). Il volume è articolato in due parti. Nella prima sezione, dedicata a “Dibattiti, regolamentazioni e narrazioni”, si traccia, attraverso uno sguardo di genere, una analisi del rapporto tra salute e lavoro nell’Italia contemporanea. Si parte da una panoramica sugli aspetti legislativi e istituzionali esaminati nella loro evoluzione nel corso del Novecento, per proseguire con una serie di approfondimenti relativi a temi quali: il rapporto tra femminismo sindacale e medicina del lavoro negli anni Settanta; il contributo femminile nel dibattito sulla prevenzione e formazione nell’esperienza delle 150 ore; le narrazioni femminili dei disastri industriali nell’Italia repubblicana. In questa prima parte del volume l’attenzione è concentrata prevalentemente sulla realtà nazionale, con alcuni approfondimenti relativi al triangolo industriale. La seconda parte del volume propone quattro casi di studio relativi a “contesti industriali” differenti tra loro ma tutti accomunati dall’essere periferici rispetto alle realtà produttive solitamente più indagate nell’Italia del Novecento. Emergono così temi e forme della mobilitazione femminile tra fabbrica e territorio nel caso forlivese; rivendicazioni per il diritto alla salute al calzificio Omsa di Faenza, sempre in Romagna; fonti, memorie e testimonianze del lavoro al femminile negli stabilimenti pistoiesi della Società Metallurgica Italiana e nelle miniere del Sulcis-Iglesiente in Sardegna.File | Dimensione | Formato | |
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