Pixel, schermi, connessioni. Flussi, relazioni, mobilità. E territori che mutano di continuo, in un gioco di specchi incrociati tra reale e virtuale. Questo libro parla delle nuove geografie che emergono dall’intreccio fra pratiche narrative e territori, fra le nuove comunicazioni forgiate nella dimensione digitale e le inedite configurazioni di spazi, luoghi e attori nella dimensione “reale”. Non poteva, dunque, che prendere forma e sostanza proprio in questa dimensione liquida e sfilacciata, nell’intermezzo tra le geografie personali di due geografe con la valigia sempre pronta e la fitta trama di spunti, impressioni, scambi di idee intessuta attraverso le nuove tecnologie. Un vero e proprio “metatesto”, fatto di lunghissime telefonate, email, messaggi vocali e densi incontri di persona, in una mappa di spostamenti e inter(net)connesioni che hanno scandito l’evolversi prima di una passione di ricerca comune - quella per il rapporto fra territori, narrazioni e nuove tecnologie -, poi di un’idea progettuale, infine di un volume che raccoglie diversi anni di riflessioni sul tema. Riflessioni che hanno avuto modo di consolidarsi in occasione del XXXII Congresso Geografico Italiano (Roma, 6-9 giugno 2017)1, durante il quale le due Autrici hanno coordinato una sessione dal titolo “La mediazione delle nuove tecnologie per una nuova comunicazione e rappresentazione del territorio”. Da allora, ha preso forma l’idea di convogliare in un percorso comune le singole traiettorie di ricerca, adattandosi alle specificità delle tematiche affrontate dalle singole Autrici: dagli immaginari territoriali online di Valentina Albanese alle variegate forme di racconto dal basso del territorio di Teresa Graziano, un repertorio di interessi e campi di indagine si è delineato in parallelo. Un mosaico composto di diversi tasselli, ma accomunati da un unico fil rouge: la relazione osmotica tra narrazione mediata e nuove tecnologie e i suoi effetti sulla riconfigurazione dei territori.
Valentina Albanese, Teresa Graziano (2020). Place, cyberplace e le nuove geografie della comunicazione. Come cambiano i territori per effetto delle narrazioni online. Bologna : BUP, Bononia University Press.
Place, cyberplace e le nuove geografie della comunicazione. Come cambiano i territori per effetto delle narrazioni online
Valentina Albanese
;
2020
Abstract
Pixel, schermi, connessioni. Flussi, relazioni, mobilità. E territori che mutano di continuo, in un gioco di specchi incrociati tra reale e virtuale. Questo libro parla delle nuove geografie che emergono dall’intreccio fra pratiche narrative e territori, fra le nuove comunicazioni forgiate nella dimensione digitale e le inedite configurazioni di spazi, luoghi e attori nella dimensione “reale”. Non poteva, dunque, che prendere forma e sostanza proprio in questa dimensione liquida e sfilacciata, nell’intermezzo tra le geografie personali di due geografe con la valigia sempre pronta e la fitta trama di spunti, impressioni, scambi di idee intessuta attraverso le nuove tecnologie. Un vero e proprio “metatesto”, fatto di lunghissime telefonate, email, messaggi vocali e densi incontri di persona, in una mappa di spostamenti e inter(net)connesioni che hanno scandito l’evolversi prima di una passione di ricerca comune - quella per il rapporto fra territori, narrazioni e nuove tecnologie -, poi di un’idea progettuale, infine di un volume che raccoglie diversi anni di riflessioni sul tema. Riflessioni che hanno avuto modo di consolidarsi in occasione del XXXII Congresso Geografico Italiano (Roma, 6-9 giugno 2017)1, durante il quale le due Autrici hanno coordinato una sessione dal titolo “La mediazione delle nuove tecnologie per una nuova comunicazione e rappresentazione del territorio”. Da allora, ha preso forma l’idea di convogliare in un percorso comune le singole traiettorie di ricerca, adattandosi alle specificità delle tematiche affrontate dalle singole Autrici: dagli immaginari territoriali online di Valentina Albanese alle variegate forme di racconto dal basso del territorio di Teresa Graziano, un repertorio di interessi e campi di indagine si è delineato in parallelo. Un mosaico composto di diversi tasselli, ma accomunati da un unico fil rouge: la relazione osmotica tra narrazione mediata e nuove tecnologie e i suoi effetti sulla riconfigurazione dei territori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.