Il saggio affronta il problema di come affrontare, metodologicamente, l'insegnamento della fotografia all'interno di un più articolato progetto di educazione all'arte. La proposta si sviluppa da una ridefinizione del mezzo come pratica di relazione, a partire da una sua specificità fenomenologica che lo differenzia dall'immagine manuale. Mentre infatti quest'ultima può essere concepita e prodotta in assenza del soggetto, la fotografia, sia in versione analogica sia in versione digitale, a ragione dalla sua particolare natura tecnica, necessita di una presenza, di un effettivo rapporto soggetto/oggetto per manifestarsi. Recuperando sinteticamente il contributo portato da alcuni fondamentali artisti del Novecento, si definisce così una proposta didattica basata sulla valorizzazione della relazione soggetto/oggetto nella pratica fotografica, anche in contrapposizione a quelle metodologie, genericamente applicate all'analisi dell'immagine pittorica e da essa esposrtate a quella fotografica, che invece si fondano su anlisi di tipo linguistico-strutturale.

Il saggio affronta il tema di un approccio pedagogico alla fotografia, a partire dalla valorizzazione di un suo particolare statuto identitario: quello dell'essere necessariamente (per condizione tecnica di produzione) una pratica di relazione che obbliga il soggetto-autore ad essere di fronte al proprio oggetto. Una condizione profondamente differente da quella dell'immagine manuale-pittorica che invece può essere sviluppata "in assenza", cioè senza relazione diretta tra soggetto e oggetto. Questa particolare condizione ha evidentemente un riflesso sulle pratiche pedagogiche che si possono sviluppare attorno all'immagine fotografica che, a partire da tale identità teorica, potrà essere considerata, non solo nel suo statuto di oggetto materiale indagabile e analizzabile per via linguistica (il cosiddetto linguaggio delle immagini appunto, solitamente considerato sostanzialmente analogo tra immagine manuale-pittorica e immagine fotografica), ma nei riflessi di comportamento, di azione e di performance che possono scaturire da tale particolare condizione produttiva.

La fotografia come pratica di relazione.

Claudio Marra
2019

Abstract

Il saggio affronta il tema di un approccio pedagogico alla fotografia, a partire dalla valorizzazione di un suo particolare statuto identitario: quello dell'essere necessariamente (per condizione tecnica di produzione) una pratica di relazione che obbliga il soggetto-autore ad essere di fronte al proprio oggetto. Una condizione profondamente differente da quella dell'immagine manuale-pittorica che invece può essere sviluppata "in assenza", cioè senza relazione diretta tra soggetto e oggetto. Questa particolare condizione ha evidentemente un riflesso sulle pratiche pedagogiche che si possono sviluppare attorno all'immagine fotografica che, a partire da tale identità teorica, potrà essere considerata, non solo nel suo statuto di oggetto materiale indagabile e analizzabile per via linguistica (il cosiddetto linguaggio delle immagini appunto, solitamente considerato sostanzialmente analogo tra immagine manuale-pittorica e immagine fotografica), ma nei riflessi di comportamento, di azione e di performance che possono scaturire da tale particolare condizione produttiva.
2019
Pedagogia dell'espressione artistica
125
131
Claudio Marra
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/732360
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