Viene ripercorsa la storia della decorazione interna ed esterna della Casa del Mutilato di Ancona, la cui costruzione fu ultimata nel 1942, dopo più di un decennio di lavori. L'edificio rivestì un ruolo etico e morale rilevante, per le ragioni della sua stessa ideazione, che risale agli anni post Grande Guerra, un momento di riflessione sul sacrificio dei molti e che richiedeva l'ausilio di tutti per quanti tornati non indenni dai combattimenti, tanto più essendo stato portato a termine durante la Seconda Guerra Mondiale; più ancora che il progetto architettonico è alla decorazione plastica che resta affidato il riconoscimento dei valori di solidarietà, eroismo, coraggio, enfatizzati nella statua della Vittoria Alata, soggetta a ideologia di regime, e ripercorsi nella sostanza universale nella scultura dell'arengario di Mentore Maltoni, di diverso portato estetico. Allo scultore è dedicato ampio spazio, difettando ancora la sua opera della corretta attenzione sulle qualità della sua produzione; è stato inoltre identificato l'autore della grande statua di San Sebastiano in Alterige Giorgi attraverso la complessa ricostruzione dei momenti e dei modi della committenza e delle scelte artistiche effettuate. Molto lavoro è stato affrontato attraverso una capillare ricerca archivistica, così da coprire ogni capitolo della complessa vicenda culturale dell'edificazione di questo edificio che tanta parte ebbe nelle vicende della città di Ancona nel XX secolo.
L'apparato decorativo. Mentore Maltoni e Sanzio Blasi
Donatella Biagi
2019
Abstract
Viene ripercorsa la storia della decorazione interna ed esterna della Casa del Mutilato di Ancona, la cui costruzione fu ultimata nel 1942, dopo più di un decennio di lavori. L'edificio rivestì un ruolo etico e morale rilevante, per le ragioni della sua stessa ideazione, che risale agli anni post Grande Guerra, un momento di riflessione sul sacrificio dei molti e che richiedeva l'ausilio di tutti per quanti tornati non indenni dai combattimenti, tanto più essendo stato portato a termine durante la Seconda Guerra Mondiale; più ancora che il progetto architettonico è alla decorazione plastica che resta affidato il riconoscimento dei valori di solidarietà, eroismo, coraggio, enfatizzati nella statua della Vittoria Alata, soggetta a ideologia di regime, e ripercorsi nella sostanza universale nella scultura dell'arengario di Mentore Maltoni, di diverso portato estetico. Allo scultore è dedicato ampio spazio, difettando ancora la sua opera della corretta attenzione sulle qualità della sua produzione; è stato inoltre identificato l'autore della grande statua di San Sebastiano in Alterige Giorgi attraverso la complessa ricostruzione dei momenti e dei modi della committenza e delle scelte artistiche effettuate. Molto lavoro è stato affrontato attraverso una capillare ricerca archivistica, così da coprire ogni capitolo della complessa vicenda culturale dell'edificazione di questo edificio che tanta parte ebbe nelle vicende della città di Ancona nel XX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.