Il saggio ripercorre i processi legati al farsi di nuovi costrutti sociali in rapporto all’adozione di nuove tecnologie della comunicazione, incoraggiando una riflessione sui processi culturali complessi che condizionano, nel tempo, il senso storico, l’idea di appartenenza, le questioni identitarie di gruppo (comunità, Stato, nazione, confederazione) e individuali (il self). Poiché la scrittura, che privilegia un’idea di memoria statica, non annulla tout court l’oralità, fenomeno essenzialmente relazionale, dinamico, emozionale e partecipatorio, diventa interessante sovrapporre i due mmenti e fare interagire nel tempo le due diverse forme della comunicazione come altrettanti fattori fondamentali per la messa a punto di memorie ufficiali e di contro-memorie. I processi artistici possono costituire un punto di osservazione privilegiato per la riflessione incrociate e rivelare cio che, nel tempo, è stato rimosso, in modo consio o inconscio. Fondamentali restano, a questo proposito, gli studi di Marshall McLuhan. La riflessione si complica negli ultimi anni del XX secolo, quando nuove tecnologie della comunicazione si costituiscono a partire da una commistione ragionata di oralità e di scrittura, portando su uno stesso piano forme che, fino a quel momento, coesistono, ma preservano una loro autonomia. Diventa di grande attualità, nell’ambito degli studi sulla memoria, l’idea antica di arte/teatro della memoria in relazione al farsi di nuove tecnologie della comunicazione; un’idea in sé problematica che mette insieme i concetti opposti (o complementari) di artificio/espediente per la costruzione della memoria e tecnica/téchne della memoria.
E. Lamberti (2007). Oralità, scrittura, post-oralità e funzioni della memoria.. ROMA : Meltemi.
Oralità, scrittura, post-oralità e funzioni della memoria.
LAMBERTI, ELENA
2007
Abstract
Il saggio ripercorre i processi legati al farsi di nuovi costrutti sociali in rapporto all’adozione di nuove tecnologie della comunicazione, incoraggiando una riflessione sui processi culturali complessi che condizionano, nel tempo, il senso storico, l’idea di appartenenza, le questioni identitarie di gruppo (comunità, Stato, nazione, confederazione) e individuali (il self). Poiché la scrittura, che privilegia un’idea di memoria statica, non annulla tout court l’oralità, fenomeno essenzialmente relazionale, dinamico, emozionale e partecipatorio, diventa interessante sovrapporre i due mmenti e fare interagire nel tempo le due diverse forme della comunicazione come altrettanti fattori fondamentali per la messa a punto di memorie ufficiali e di contro-memorie. I processi artistici possono costituire un punto di osservazione privilegiato per la riflessione incrociate e rivelare cio che, nel tempo, è stato rimosso, in modo consio o inconscio. Fondamentali restano, a questo proposito, gli studi di Marshall McLuhan. La riflessione si complica negli ultimi anni del XX secolo, quando nuove tecnologie della comunicazione si costituiscono a partire da una commistione ragionata di oralità e di scrittura, portando su uno stesso piano forme che, fino a quel momento, coesistono, ma preservano una loro autonomia. Diventa di grande attualità, nell’ambito degli studi sulla memoria, l’idea antica di arte/teatro della memoria in relazione al farsi di nuove tecnologie della comunicazione; un’idea in sé problematica che mette insieme i concetti opposti (o complementari) di artificio/espediente per la costruzione della memoria e tecnica/téchne della memoria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.