Dall’800 ad oggi le grotte emiliano-romagnole sono state oggetto di esplorazioni speleologiche e archeologiche che hanno portato alla luce una grande quantità di resti umani, insieme a materiale archeologico databile all’età del rame e all’antica età del bronzo. Le ossa erano spesso disarticolate, manipolate, risistemate, in seguito a una complessa serie di rituali. Uno degli esempi più noti è quello della Grotta del Re Tiberio, ma non si tratta certo di un caso isolato. Il grande interesse che questi contesti suscitano non è solo relativo alla ricostruzione dei riti e culti ctoni. È anche la loro collocazione cronologica. Proprio durante il terzo millennio a.C. e gli inizi del secondo, si innesca una serie di trasformazioni culturali e sociali che investe molte aree d’Europa e che potrebbe interessare anche le comunità insediate ai piedi dell’appennino.
Claudio Cavazzuti (2018). Resti umani e rituali nelle grotte emiliano-romagnole fra terzo e secondo millennio a.C.. Bologna : DEA Documenti ed Evidenze di Archeologia (MiBACT-Soprintendenze ABAP Emilia Romagna).
Resti umani e rituali nelle grotte emiliano-romagnole fra terzo e secondo millennio a.C.
Claudio Cavazzuti
2018
Abstract
Dall’800 ad oggi le grotte emiliano-romagnole sono state oggetto di esplorazioni speleologiche e archeologiche che hanno portato alla luce una grande quantità di resti umani, insieme a materiale archeologico databile all’età del rame e all’antica età del bronzo. Le ossa erano spesso disarticolate, manipolate, risistemate, in seguito a una complessa serie di rituali. Uno degli esempi più noti è quello della Grotta del Re Tiberio, ma non si tratta certo di un caso isolato. Il grande interesse che questi contesti suscitano non è solo relativo alla ricostruzione dei riti e culti ctoni. È anche la loro collocazione cronologica. Proprio durante il terzo millennio a.C. e gli inizi del secondo, si innesca una serie di trasformazioni culturali e sociali che investe molte aree d’Europa e che potrebbe interessare anche le comunità insediate ai piedi dell’appennino.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.