L’intervento fa il punto sulle vicende storico critiche che riguardano le Nozze di Cana eseguite da Luca e Francesco Longhi tra il 1579 e il 1580 per il refettorio del monastero dei camaldolesi su commissione dell’abate Pietro Bagnoli. Per la grandiosa macchina decorativa, che ha rappresentato l’occasione più prestigiosa della carriera di Luca Longhi, è stato possibile identificare modelli compositivi e iconografici soprattutto in area tosco romana e bolognese. Artista al passo con i tempi, nelle Nozze di Cana ravennate traduce molteplici suggestioni tratte dalla moderna pittura coeva e accentua i “ritratti di naturale bellissimi”, che, come ebbe a dire Giorgio Vasari, gli diedero grande fama presso i contemporanei. Attraverso una serie di confronti il contributo intende far emergere l’importanza dell’opera che testimonia la circolazione dei modelli vasariani in ambito emiliano e che ha rappresentato, nell’effetto scenografico e nelle scelte compositive, un sicuro riferimento per le Cene cavalleresche del pittore ferrarese Carlo Bononi.
Ghelfi Barbara (2019). Le nozze di Cana dei Longhi: osservazioni e confronti. Bologna : Bononia University Press.
Le nozze di Cana dei Longhi: osservazioni e confronti
Ghelfi Barbara
2019
Abstract
L’intervento fa il punto sulle vicende storico critiche che riguardano le Nozze di Cana eseguite da Luca e Francesco Longhi tra il 1579 e il 1580 per il refettorio del monastero dei camaldolesi su commissione dell’abate Pietro Bagnoli. Per la grandiosa macchina decorativa, che ha rappresentato l’occasione più prestigiosa della carriera di Luca Longhi, è stato possibile identificare modelli compositivi e iconografici soprattutto in area tosco romana e bolognese. Artista al passo con i tempi, nelle Nozze di Cana ravennate traduce molteplici suggestioni tratte dalla moderna pittura coeva e accentua i “ritratti di naturale bellissimi”, che, come ebbe a dire Giorgio Vasari, gli diedero grande fama presso i contemporanei. Attraverso una serie di confronti il contributo intende far emergere l’importanza dell’opera che testimonia la circolazione dei modelli vasariani in ambito emiliano e che ha rappresentato, nell’effetto scenografico e nelle scelte compositive, un sicuro riferimento per le Cene cavalleresche del pittore ferrarese Carlo Bononi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.