Definito «Cittadella misteriosa» [Piva, 1932], il brulicante e degradato mondo del Ghetto rodigino, con i suoi cinque stretti cortili, fu considerato, a lungo, una vergogna da cancellare. Nel 1930, nel quadro del Piano Regolatore e nello spirito dei diradamenti della “Legge Napoli”, si provvide a demolire, pezzo a pezzo, una delle più straordinarie memorie urbane della piccola città veneta, già seconda capitale del Ducato Estense. Dal 1615, – anno di istituzione del Ghetto – al 1627, quando fu definitivamente conchiuso, il gruppo stretto di altissimi fabbricati diveniva sito di migrazione e scambio della Università ebraica, in una “stazione” posta strategicamente sul confine tra Stato Pontificio e Serenissima. Le cronache e la storia urbana della città dimostrano tuttavia che, nei secoli precedenti, dalla prima metà del XII alla fine del XV secolo, le vicende e i rapporti tra la popolazione cristiana e quella israelita erano affatto diversi, occupando quest’ultima un livello sociale di tutto rispetto, perfettamente inserita nelle dinamiche economiche, politiche e culturali della comunità rodigina.
Andreina Milan (2019). «La Cittadella misteriosa». Tra rimozione e recupero, le controverse vicende urbane del Ghetto ebraico di Rovigo (sec. XVI-XX). Milano Torino : Bruno Mondadori - Pearson ed..
«La Cittadella misteriosa». Tra rimozione e recupero, le controverse vicende urbane del Ghetto ebraico di Rovigo (sec. XVI-XX)
Andreina Milan
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2019
Abstract
Definito «Cittadella misteriosa» [Piva, 1932], il brulicante e degradato mondo del Ghetto rodigino, con i suoi cinque stretti cortili, fu considerato, a lungo, una vergogna da cancellare. Nel 1930, nel quadro del Piano Regolatore e nello spirito dei diradamenti della “Legge Napoli”, si provvide a demolire, pezzo a pezzo, una delle più straordinarie memorie urbane della piccola città veneta, già seconda capitale del Ducato Estense. Dal 1615, – anno di istituzione del Ghetto – al 1627, quando fu definitivamente conchiuso, il gruppo stretto di altissimi fabbricati diveniva sito di migrazione e scambio della Università ebraica, in una “stazione” posta strategicamente sul confine tra Stato Pontificio e Serenissima. Le cronache e la storia urbana della città dimostrano tuttavia che, nei secoli precedenti, dalla prima metà del XII alla fine del XV secolo, le vicende e i rapporti tra la popolazione cristiana e quella israelita erano affatto diversi, occupando quest’ultima un livello sociale di tutto rispetto, perfettamente inserita nelle dinamiche economiche, politiche e culturali della comunità rodigina.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.