Il tema della razionalizzazione organizzativa e territoriale degli enti e dei servizi pubblici è stato al centro del dibattito politico degli ultimi anni acquisendo sempre più cogenza con l’acuirsi della crisi economica che ha interessato l’Europa. In Italia, al pari di altri paesi, l’obiettivo del risparmio sulla spesa pubblica è stato il motore principale dei provvedimenti dei governi, politici e tecnici, che si sono succeduti dal 2008 a oggi. Anche il tema della razionalizzazione dei servizi e delle politiche pubbliche è stato affrontato in quest’ottica, con l’obiettivo di operare un riordino organizzativo, ma anche dimensionale e territoriale, nei principali settori di policy – tra cui enti locali, servizi pubblici, giustizia e sanità – che garantisse altresì un contenimento della spesa (Bolgherini e Dallara 2015). L’idea di fondo di questi processi di riordino territoriale consiste nell’accorpare e fondere unità organizzative in modo da eliminare le ridondanze e gli sprechi, erogando i servizi in modo associato tra due o più ambiti territoriali differenti. Dopo una lunga fase in cui le principali riforme del settore pubblico sono state caratterizzate da una tendenza centrifuga (decentramento e delega), negli anni più recenti si è registrata invece una tendenza opposta che, sebbene non sia corretto definire centripeta tout court, è sicuramente caratterizzata da un accentramento e da un accorpamento delle funzioni delle varie pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle con strutture di servizio a livello locale.

La razionalizzazione organizzativa e territoriale tra crisi economica e post-NPM

cristina dallara
;
2016

Abstract

Il tema della razionalizzazione organizzativa e territoriale degli enti e dei servizi pubblici è stato al centro del dibattito politico degli ultimi anni acquisendo sempre più cogenza con l’acuirsi della crisi economica che ha interessato l’Europa. In Italia, al pari di altri paesi, l’obiettivo del risparmio sulla spesa pubblica è stato il motore principale dei provvedimenti dei governi, politici e tecnici, che si sono succeduti dal 2008 a oggi. Anche il tema della razionalizzazione dei servizi e delle politiche pubbliche è stato affrontato in quest’ottica, con l’obiettivo di operare un riordino organizzativo, ma anche dimensionale e territoriale, nei principali settori di policy – tra cui enti locali, servizi pubblici, giustizia e sanità – che garantisse altresì un contenimento della spesa (Bolgherini e Dallara 2015). L’idea di fondo di questi processi di riordino territoriale consiste nell’accorpare e fondere unità organizzative in modo da eliminare le ridondanze e gli sprechi, erogando i servizi in modo associato tra due o più ambiti territoriali differenti. Dopo una lunga fase in cui le principali riforme del settore pubblico sono state caratterizzate da una tendenza centrifuga (decentramento e delega), negli anni più recenti si è registrata invece una tendenza opposta che, sebbene non sia corretto definire centripeta tout court, è sicuramente caratterizzata da un accentramento e da un accorpamento delle funzioni delle varie pubbliche amministrazioni, in particolare di quelle con strutture di servizio a livello locale.
2016
La retorica della razionalizzazione
7
21
cristina dallara; silvia bolgherini
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