La domanda Q122 Una candela di ghiaccio [che pende dal tetto] è risultata produttiva in tutti i punti di indagine, ricevendo talvolta risposte plurime. A Condove sono stati adoperati per questa domanda anche materiali provenienti da un'inchiesta pilota. In tutti i punti di indagine si è elicitato il lessotipo corradicale dell'italiano candela, non di rado in una forma suffissata o alterata e accompagnato dalla specificazione "di ghiaccio" (cfr. V-II-160 ghiaccio). Accanto a questo tipo, il corradicale del francese glacier, in forma alterata, è attestato ad Aisone, Argentera, Chiomonte e Piasco. Si sono raccolti, inoltre, glasià a Sestriere, ghiacciolo a Chialamberto e giasun ëd fiòca a Val della Torre. Secondo gli informatori, il tipo glacier è usato, almeno ad Argentera e ad Aisone, per indicare formazioni di ghiaccio anche differenti da quelle a forma di candela. A Canosio si dice che se le candele di ghiaccio non si sono ancora staccate dai tetti il tempo non è ancora pronto a volgere al bello. Ad Argentera e a Campiglia è riportata la credenza che la lunghezza delle candele di ghiaccio indicasse quanta neve dovesse ancora cadere. A Boves, infine, le candele di ghiaccio pendenti dal tetto si hanno nei giorni intorno alla Candelora, cioè intorno al due febbraio, durante i quali però si verificherebbe assenza di precipitazioni a carattere nevoso.
Miola Emanuele (2019). V-II 132 candela di ghiaccio (che pende dal tetto). Torino : Regione Piemonte-Atlante Linguistico Italiano.
V-II 132 candela di ghiaccio (che pende dal tetto)
Miola Emanuele
2019
Abstract
La domanda Q122 Una candela di ghiaccio [che pende dal tetto] è risultata produttiva in tutti i punti di indagine, ricevendo talvolta risposte plurime. A Condove sono stati adoperati per questa domanda anche materiali provenienti da un'inchiesta pilota. In tutti i punti di indagine si è elicitato il lessotipo corradicale dell'italiano candela, non di rado in una forma suffissata o alterata e accompagnato dalla specificazione "di ghiaccio" (cfr. V-II-160 ghiaccio). Accanto a questo tipo, il corradicale del francese glacier, in forma alterata, è attestato ad Aisone, Argentera, Chiomonte e Piasco. Si sono raccolti, inoltre, glasià a Sestriere, ghiacciolo a Chialamberto e giasun ëd fiòca a Val della Torre. Secondo gli informatori, il tipo glacier è usato, almeno ad Argentera e ad Aisone, per indicare formazioni di ghiaccio anche differenti da quelle a forma di candela. A Canosio si dice che se le candele di ghiaccio non si sono ancora staccate dai tetti il tempo non è ancora pronto a volgere al bello. Ad Argentera e a Campiglia è riportata la credenza che la lunghezza delle candele di ghiaccio indicasse quanta neve dovesse ancora cadere. A Boves, infine, le candele di ghiaccio pendenti dal tetto si hanno nei giorni intorno alla Candelora, cioè intorno al due febbraio, durante i quali però si verificherebbe assenza di precipitazioni a carattere nevoso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.